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La mitica Mini cambia motore e rinasce elettrica. Promettendo prestazioni al di fuori del comune: alla presentazione ufficiale ha trainato un Boeing 777F.
Ha superato indenne il passare dei lustri, attraversando epoche e mode. Ma restando sostanzialmente la stessa. Ora la mitica Mini Cooper si rinnova e aggiunge alla gamma un nuovo modello, 100 per cento elettrico. L’arrivo sul mercato è previsto per marzo 2020, seguendo un po’ la linea già marcata dal gruppo Bmw nei mesi scorsi: entro il 2023 saranno 25 i veicoli elettrici in vendita. Un modello, quello elettrico, che ricorderà per prestazioni le Mini Cooper a motore endotermico. Il cosiddetto go-kart feeling, ovvero la sensazione di essere seduti su un go-kart.
“I modelli ibridi plug-in – così come i veicoli completamente elettrici – possono fornire un contributo reale e positivo all’abbassamento delle emissioni inquinanti”, ha detto durante la presentazione a Rotterdam Pieter Nota, del gruppo Bmw. “Forniscono infatti un modo per migliorare rapidamente la qualità dell’aria nelle aree urbane”.
In Italia la Mini Cooper elettrica la si potrà acquistare ad un prezzo di listino di 33.900 euro. Basata sulla versione tre porte, monta un motore elettrico che sviluppa una potenza di 135 kW/184 CV. Accelera da 0 a 60 km/h in soli 3,9”, mentre può raggiungere una velocità massima (limitata) di 150 km/h in soli 60 metri. L’autonomia dichiarata sarebbe compresa tra i 235 e 270 chilometri, secondo le nuove valutazione sul ciclo di guida europeo (Nedc).
La batteria inoltre si trova nel pianale del veicolo, in modo tale che la Mini Cooper conservi le dimensioni del bagagliaio della tradizionale 3 porte. Al posto del bocchettone del carburante c’è la presa per la ricarica, che consente una carica con una capacità massima di 11 kW in due ore e mezza fino all’80 per cento e in tre ore e mezza al 100 per cento. Se si usa la Mini Electric Wallbox è possibile raggiungere una carica dell’80 per cento in soli 35 minuti.
Come per altri modelli elettrici anche questo è dotato del one-pedal feeling: il veicolo decelera non appena il guidatore rimuove il piede dall’acceleratore. In questo modo il motore elettrico svolge la funzione di generatore, trasformando l’energia cinetica in energia elettrica, che a sua volta viene reimmessa nella batteria ad alta tensione. È inoltre possibile inoltre scegliere il grado di efficienza di recupero.
Oggetto di numerosi restyling, lo storico modello degli anni ’60 è passato attraverso epoche e linee di design sempre diverse, riuscendo a mantenere comunque i tratti distintivi. Piccola, baricentro basso, estremamente sportiva, non solo alla guida. È poi alla fine degli anni ’90 e l’inizio del millennio che Bmw ha ridisegnato sia la carrozzeria che le prestazioni, adeguandosi al mercato. La produzione del modello elettrico non poteva che iniziare da Oxford, per non scordare l’anima “British” del modello che ha fatto la storia dell’auto.
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