Antartide, i ghiacciai Pine Island e Thwaites sul punto di distaccarsi

Uno studio scientifico ha individuato il “tallone d’Achille” del Thwaites e la ragione per la quale esso fonde velocemente rispetto agli altri ghiacciai.

Il riscaldamento globale continua a mietere vittime. Le ultime in ordine di tempo sono i ghiacciai Pine Island e Thwaites, nella regione antartica. Secondo le informazioni contenute in uno studio scientifico pubblicato dalla rivista Proceedings of the national academy of sciences (Pnas), tali struttura glaciali fondamentali per la stabilità dell’intero polo Sud sono ormai sul punto di rompersi.

Il Thwaites perde 80 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno

Le porzioni di calotta che impediscono normalmente al Pine Island e al Thwaites di distaccarsi e di avanzare verso il mare stanno mostrando segni di scioglimento avanzato. Si tratterebbe di una notizia estremamente inquietante, dal momento che – benché ancora ancorati alla calotta antartica – la fusione parziale dei due ghiacciai ha già contribuito per il 5 per cento all’innalzamento globale del livello dei mari.

Base Italiana "Mario Zucchelli" in Antartide
La base Italiana “Mario Zucchelli” in Antartide © Enea

Le dimensioni di tali struttura sono infatti gigantesche. Il ghiacciaio Thwaites è lungo 600 chilometri e largo 120 ed è tra quelli che si sciolgono più rapidamente. Secondo quanto riferito dalla Bbc, perderebbe circa 80 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno ormai (negli anni Novanta erano 10 miliardi). Se dovesse sciogliersi per intero, la risalita del livello dei mari raggiungerebbe i 65 centimetri.

Lo scenario “apocalittico” che prevede un effetto-domino per i ghiacciai

Gli scienziati sembrano aver compreso la ragione di tale aumento: al di sotto del Thwaites è stata scoperta la presenza di una serie di canali profondi. Essi permettono all’acqua più calda degli oceani di lasciare fondere la porzione inferiore del ghiacciaio. “Per la prima volta, abbiamo fatto chiarezza sulla vie attraverso le quali l’acqua calda può raggiungere la calotta”, ha spiegato Kelly Hogan, dell’istituto British Antarctic Survey, tra gli autori dell’analisi.

Secondo quest’ultima, i canali individuati potrebbero raggiungere una profondità di 600 metri. “Proprio a causa di tale lunghezza, così come della loro larghezza, essi permettono a molta acqua di far sciogliere i ghiacci”, ha aggiunto l’esperta. In caso di distacco, si potrebbe verificare uno scenario definito “apocalittico”, con un effetto-domino che rischierebbe di trascinare altre importanti porzioni di calotta.

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