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Un aumento di quattro gradi della temperatura media globale potrebbe causare lo scioglimento di un terzo delle piattaforme di ghiaccio in Antartide.
Se non riusciremo a mitigare il riscaldamento globale, consentendo invece alle temperature di salire di quattro gradi, un terzo delle piattaforme di ghiaccio che si trovano in Antartide rischierà il collasso, riversando nell’oceano enormi quantità di acqua e causando un repentino innalzamento del livello dei mari. A rivelarlo è un gruppo di ricercatori dell’università inglese di Reading, in uno studio pubblicato sulla rivista Geophysical research letters.
Le piattaforme di ghiaccio sono strutture galleggianti collegate alla terraferma, la maggior parte delle quali circonda le coste dell’Antartide. “Queste piattaforme fungono da cuscinetti fra l’oceano e il ghiaccio che si trova sulla terraferma. Se dovessero sparire, sarebbe come rimuovere un tappo gigante da una bottiglia, permettendo a una spaventosa quantità d’acqua, proveniente dallo scioglimento dei ghiacci, di finire nell’oceano”, puntualizza Ella Gilbert, del dipartimento di meteorologia dell’università.
Secondo gli scienziati, un aumento della temperatura di quattro gradi metterebbe in pericolo il 34 per cento di queste superfici, per un totale di circa mezzo milione di chilometri quadrati. Un incremento di “soli” due gradi dimezzerebbe letteralmente questo rischio, scongiurando un drammatico innalzamento del livello dei mari.
Già si sapeva quanto fosse importante il rispetto dell’Accordo di Parigi sul clima, in base al quale i paesi che l’hanno sottoscritto devono impegnarsi a limitare l’aumento della temperatura media globale “ben al di sotto dei due gradi centigradi”, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali – anche se l’obiettivo ideale sarebbe quello di non superare gli 1,5 gradi. Quest’analisi lo dimostra nuovamente.
Anche se in passato erano già state svolte ricerche sul tema, questo è il primo studio che offre una previsione così precisa. In base alle stime, una delle piattaforme più a rischio è Larsen C, la più grande. Preoccupano anche Shackleton, Pine island e Wilkins. “Contrastare i cambiamenti climatici non sarà positivo solo per l’Antartide, ma per tutti noi”, conclude Gilbert. Ormai lo sappiamo, non servono altre conferme. Il fatto che gli Stati Uniti siano rientrati nell’Accordo di Parigi ha rappresentato un segnale di speranza, ma insieme alla pandemia il mondo deve necessariamente affrontare l’altra grave minaccia dei giorni nostri, cioè la crisi climatica.
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