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Il distaccamento del blocco di ghiaccio, grande quasi come Malta, espone ulteriormente un’area che ospita un ghiaccio altamente vulnerabile.
Gli straordinari sconvolgimenti che stanno colpendo l’Antartide sono perfettamente riassunti in un numero: 20,7. Questi sono i gradi registrati pochi giorni fa alla Seymour Island, mai nella storia dell’Antartide era stata registrata una temperatura così elevata. Il clima sempre più caldo sta accelerando la fusione dei ghiacci, sestuplicata tra il 1979 e il 2017. Proprio pochi giorni fa, dal ghiacciaio di Pine Island, in Antartide, si è staccato un enorme iceberg, vasto oltre trecento chilometri quadrati.
Lo hanno rivelato le immagini riprese dallo spazio dai satelliti di Copernicus, il programma per l’osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (Esa). L’evento era previsto, il ghiacciaio di Pine Island è infatti tra i più studiati e monitorati del pianeta, e una serie di fratture si era registrata all’inizio del 2019.
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Il blocco di ghiaccio staccatosi dalla piattaforma si è poi rapidamente frantumato in una costellazione di piccoli iceberg, il più grande dei quali, sufficientemente vasto da guadagnarsi un nome: B-49, è ora diretto verso l’oceano Antartico.
We just approached within a couple of miles of the new giant #PineIslandGlacier iceberg B-49 (the white wall behind smaller icebergs and brash ice in the foreground) on @GlacierThwaites @GlacierOffshore cruise #NBP2002 aboard RV Nathaniel B Palmer. pic.twitter.com/xzvoghrz7Z
— Robert Larter (@rdlarter) February 12, 2020
Questo fenomeno, noto come “calving”, ovvero “parto”, è un processo naturale. Sta tuttavia accadendo con una frequenza sempre maggiore, in passato simili fratture si verificavano ogni 4-6 anni mentre ora quasi annualmente, probabilmente a causa degli effetti della crisi climatica in atto. I glaciologi temono che B-49 potrebbe essere il risultato della fusione del ghiacciaio, “probabilmente causata dall’incursione di acque più calde nell’area, che possono essere correlate ai cambiamenti climatici”, ha spiegato Adrian Luckman, glaciologo dell’università di Swansea.
??The Pine Island glacier in #Antarctica ?? has finally calved, creating many large icebergs!
Check out these #Sentinel1 ?️?? captures from yesterday 09 Feb., last week 05 Feb. and 01 Oct., 4 months ago, when large cracks became apparent. pic.twitter.com/iubE8JffVR
— Copernicus EU (@CopernicusEU) February 10, 2020
L’aspetto delle coste artiche, che un tempo parevano ricoperte da ghiacci eterni, è dunque in costante evoluzione. I ghiacciai dell’Antartico occidentale sono particolarmente minacciati, oltre a quello di Pine Island anche in vicino ghiacciaio di Thwaites, che ricopre una superficie di 120mila chilometri quadrati, sta fondendo ad un ritmo vertiginoso. I due ghiacciai sono i “custodi” di una vasta riserva di acqua ghiacciata, che potrebbe aumentare globalmente il livello dei mari di un metro e mezzo se si riversasse in acqua.
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“I satelliti Sentinel-1 di Copernicus hanno aperto una sorta di oblò attraverso cui le persone possono osservare eventi come questo che accadono in regioni remote del mondo – ha affermato Mark Drinkwater, scienziato dell’Esa -.Quello che è davvero preoccupante però è che il flusso quotidiano di dati rivela la drammatica velocità con cui il clima sta stravolgendo il volto dell’Antartide”.
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