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Il datore di lavoro di Satnam Singh, Antonello Lovato, è stato arrestato per omicidio doloso con dolo eventuale.
Antonello Lovato è stato arrestato dai carabinieri di Latina con l’accusa di omicidio doloso, con dolo eventuale. Lovato, assieme al padre Renzo, è titolare dell’azienda Agrilovato dove lavorava Satnam Singh, il bracciante indiano trentunenne rimasto vittima di un incidente mortale lo scorso 16 giugno. La notizia è stata resa pubblica dalla procura di Latina oggi, 2 luglio, in tarda mattinata.
L’ipotesi iniziale della procura era quella di omicidio colposo ma, date le prove di mancato soccorso, è stato poi contestato a Lovato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale.
“Prescindendo da valutazioni etiche che pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, non può sottacersi che l’indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire”, scrive il giudice per le indagini preliminari (gip) di Latina, Giuseppe Molfese, nell’ordinanza cautelare a carico di Lovato riportata dall’agenzia di stampa Ansa.
Satnam Singh è morto a causa del mancato soccorso da parte del suo datore e dai responsabili della sicurezza. Il bracciante è rimasto schiacciato in un macchinario per il taglio del fieno che gli aveva reciso il braccio. Antonello Lovato ha poi raccolto il corpo sofferente di Singh per abbandonarlo davanti alla sua abitazione. Nonostante i successivi tentativi di soccorso presso l’ospedale San Camillo di Roma, l’uomo non ce l’ha fatta.
Secondo l’autopsia, però, il ragazzo poteva essere salvato se fosse stato soccorso in modo tempestivo, cioè se il 118 fosse stato chiamato immediatamente.
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