Novembre è il mese di Artissima, la fiera d’arte contemporanea più importante in Italia. L’edizione 2020, l’anno della pandemia, diventa un’inedita versione virtuale tutta da scoprire.
Gli appassionati d’arte lo sanno: è il momento di Artissima, la fiera d’arte contemporanea che a Torino dal 1994 unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. Ma cosa accade nell’anno della pandemia mondiale? La fiera ci sarà? Coesisteranno una versione digitale e una fisica – augurandoci che le sedi museali vengano riaperte – fino all’inizio di dicembre. L’arte si adatta e cambia forma, ma c’è.
#Artissima annuncia che l’apertura al pubblico delle tre esposizioni fisiche di Artissima Unplugged è stata rimandata…
Artissima Unplugged, l’edizione 2020 si trasforma ma non si ferma
Il messaggio è forte e deciso. Artissima non si ferma. Perché è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia e forse, mai come in questo instabile 2020, il mondo dell’arte, tutta, ha bisogno di certezze. Anche se questo significa necessariamente essere costretti al cambiamento: ed ecco la trasformazione in una versione definita unplugged. Artissima sarà dunque dilatata nei tempi e negli spazi, riunendo progetti digitali ed esposizioni fisiche: una versione acustica della fiera che focalizza la propria attenzione sullo strumento (le opere) e la voce (le gallerie), così come la definiscono gli stessi organizzatori. Del resto: cos’è più contemporaneo del trasformismo?
Artissima XYZ
Concretamente avremo due progetti virtuali, il primo è Artissima XYZ, un’inedita piattaforma cross-mediale dedicata alle sezioni curate che rappresentano la storica anima della fiera: Present Future, Back to the Future e Disegni (online dal 3 novembre al 9 dicembre 2020). “Trenta artisti, dieci per ogni sezione per scoprire le ricerche più stimolanti e uniche dell’arte contemporanea”- ha dichiarato Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, che ha aggiunto: “Il nome XYZ nasce dalle coordinate cartesiane per la capacità della piattaforma di approfondire e dare spaccati inaspettati del lavoro degli artisti, ma sono anche tre lettere che aprono un linguaggio immaginario peculiare che solo gli artisti sanno creare. Chiunque vi accede può trovare visite guidate, podcast, videointerviste e chiaramente le opere”.
Present Future è dedicata a talenti emergenti di massimo 40 anni di età. Back to the Future propone progetti monografici dedicati alla riscoperta di grandi pionieri dell’arte contemporanea. La sezione accoglie opere realizzate in uno specifico lasso di tempo. Quest’anno il periodo individuato è quello compreso tra il 1960 e il 1999. Disegni presenta progetti monografici dedicati alle sperimentazioni contemporanee della pratica del disegno, originariamente associata alla carta e poi radicalmente trasformatasi.
Questa nuova piattaforma online offre anche un’esperienza originale, coinvolgente e di valore, sia ai collezionisti più esperti, sia a chi desidera approfondire l’arte contemporanea facendosi accompagnare dalle voci di coloro che tradizionalmente in una fiera, sia essa fisica o digitale, ne scrivono il racconto. L’altro progetto è costituito invece dal catalogo online, per esplorare gallerie, artisti e opere delle sezioni Main Section, New Entries, Dialogue/ Monologue, Art Spaces & Editions (online dal 5 novembre al 9 dicembre 2020).
Le mostre vere e proprie: dove e quando visitarle
Sappiamo che l’arte è però anche e soprattutto esperienza fisica e reale delle opere e dunque, anche nell’anno della Covid-19, Artissima presenterà, non appena i musei e le sale espositive verranno riaperti, tre progetti espositivi nei musei della Fondazione Torino Musei (Gam – Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, Palazzo Madama – Museo civico d’arte antica e Mao Museo d’arte orientale). Le mostre, accomunate dal tema Stasi Frenetica e a cura di Ilaria Bonacossa in dialogo con le gallerie, ospiteranno i lavori delle gallerie selezionate per questa edizione della fiera. L’inaugurazione è quindi prevista nel mese di dicembre 2020.
FPT for Sustainable Art, il premio che unisce arte, ambiente e innovazione
Ciò che non cambia è, anche per il 2020, il coinvolgimento di FPT Industrial, l’azienda leader nella produzione di motori industriali che già lo scorso anno era stata partner di Artissima e aveva per l’occasione presentato un nuovo allestimento dell’installazione Consider yourself as a guest (Cornucopia) di Christian Holstad che intendeva portare alla ribalta, in forma d’arte, l’invasione delle plastiche in mare e quindi la necessità di salvaguardare l’ambiente marino. Sempre lo scorso anno l’artista Holstad è stato protagonista del programma di incontri promossi dalla fiera, nell’ambito del talk Make a Better World Now!: un’occasione per approfondire il rapporto tra arte e sostenibilità presentando la sua opera insieme all’esperienza dell’artista Melissa McGill e del suo progetto a Venezia Red Regatta.
L’impegno però quest’anno è ancora più concreto e volto al futuro, oltre che alla sostenibilità, perché è stato indetto il PremioFPT for Sustainable Art il cui obiettivo è quello di selezionare, grazie al lavoro di una giuria internazionale, l’artista la cui ricerca e opere siano frutto di una filiera concettuale e di produzione virtuosa sostenibile. “Il premio si pone come uno strumento per indagare la sostenibilità nel processo creativo in senso ampio, mettendo in luce come ogni opera sia frutto di un’evoluzione che incontra, in tutte le sue fasi, persone, materiali, vite, e che deve scendere a patti con meccanismi organizzativi, logistici ed economici”, afferma Carlo Moroni, head of communication di FPT Industrial. “Un parallelismo con il brand FPT e un modo per valorizzare l’impegno che l’azienda si pone non solo nell’offrire prodotti quanto più sostenibili, ma anche un’attenzione e responsabilità alla propria filiera di produzione”.
Arte, ambiente e innovazione sono i temi cardine dell’opera che verrà scelta da una giuria internazionale composta da profili di rilievo nell’ambito dell’arte contemporanea: Marianne Dobner, curatrice del Mumok Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien di Vienna; Andrea Lissoni, direttore dell’Haus der Kunst di Monaco e Luca Lo Pinto, direttore artistico del Macro Museo d’arte contemporanea di Roma. Una grande occasione per dare senso artistico a una tematica fondamentale per quest’epoca storica.
Il connubio tra arte e sostenibilità che questo premio sancisce è solo una delle tappe intraprese da FPT che già dal 2019 ha deciso di legarsi all’arte contemporanea per raccontare il proprio impegno verso la sostenibilità e in particolare verso la salvaguardia dei mari. E lo ha fatto nell’ambito più prestigioso possibile: alla Biennale Arte di Venezia del 2019, FPT Industrial è stata infatti main sponsor del Padiglione Italia e proprio in quell’occasione ha presentato per la prima volta l’installazione Consider yourself as a guest (Cornucopia) immaginata per l’azienda dall’artista americano Christian Holstad.
L’opera è stata anche esposta sul Canal Grande e poi nel cortile dell’Università Ca’ Foscari. Da questo primo progetto si sono sviluppate da parte dell’azienda coinvolgimenti in altre iniziative di sensibilizzazione come Clean sea life a San Benedetto del Tronto che attiva amanti del mare e istituzioni in una campagna straordinaria di pulizia di coste e fondali d’Italia; inoltre FPT, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, ha presentato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari il talk From Pollution to Solution, un incontro per riflettere sullo stesso problema, sempre più attuale, dei rifiuti plastici nei mari.
Approvato quasi due anni fa, il regolamento sulla forestazione importata dovrebbe entrare in vigore il 31 dicembre. Ma in tanti chiedono una revisione.