L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Almeno 41 persone sono morte in un attentato a Kabul, in Afghanistan, e più di 80 sono rimaste ferite. L’agenzia di stampa dello Stato Islamico ha rivendicato l’attacco.
Un uomo si è fatto saltare in aria all’interno di un centro culturale sciita a Kabul, la capitale dell’Afghanistan, provocando la morte di almeno 41 persone tra cui un gruppo di studenti e dei bambini. L’esplosione ha colpito anche la sede dell’agenzia di stampa afgana situata al piano superiore dell’edificio e i feriti sono almeno 89.
Today Suisiad Attack KBL 2017 DEC 28: https://t.co/yT4yj3VYRi via @YouTube
— Pajhwok Afghan News (@pajhwok) 28 dicembre 2017
Le vittime si erano riunite al centro culturale per assistere a un dibattito sull’invasione sovietica in Afghanistan del 1979 quando il kamikaze si è infiltrato nella sala e ha azionato l’ordigno, racconta Ehsanullah Amiri, giornalista che ha assistito alla scena.
L’agenzia di stampa Amaq affiliata allo Stato Islamico (Isis) ha rivendicato la responsabilità del gruppo terroristico nell’attentato a Kabul. La città era già stata colpita dall’Isis nel giorno di Natale, ancora una volta con un kamikaze che ha causato la morte di dieci persone e mirava ad obiettivi diplomatici. La tensione in Afghanistan è molto alta e la minaccia arriva anche dai talebani.
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