![L’aeroporto di Francoforte ha sospeso temporaneamente i voli in seguito alle proteste degli attivisti per il clima](https://cdn.lifegate.it/IUgpww13xxu8GW9yJcJGAW4thPk=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/aeroporto-francoforte.jpg, https://cdn.lifegate.it/045DuLFJS7Gy5H4Mcn5x1LMSGN4=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/aeroporto-francoforte.jpg 2x)
Nella mattinata del 25 luglio gli attivisti di Ultima Generazione si sono introdotti nell’aeroporto di Francoforte, rimasto bloccato per alcune ore.
L’isola di Guam, territorio statunitense nell’ovest del Pacifico, è un paradiso. Che nel giro di quattro anni ha perso un terzo delle sue barriere coralline a causa dell’aumento delle temperature oceaniche.
“Nella nostra storia di osservazione dei coralli, non avevamo mai visto nulla di così grave”. È l’inquietante affermazione della dottoressa Laurie Raymundo, direttrice del laboratorio di biologia marina dell’Università di Guam.
Il team di ricercatori da lei coordinato ha scoperto che, tra il 2013 e il 2017, il 34 per cento delle barriere coralline di Guam, isola nell’oceano Pacifico, è morto.
La colpa sarebbe l’aumento della temperatura oceanica e della quantità di anidride carbonica presente nell’acqua, il cui pH è diminuito. L’acidificazione ha modificato a sua volta la composizione delle comunità microbiche, la disponibilità di elementi nutritivi e di luce provocando lo sbiancamento dei coralli che, nel corso di qualche anno, sono morti. Sulla costa orientale si sono ridotti addirittura del 60 per cento.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Coral reefs. Gli autori hanno messo in guardia la comunità scientifica: il problema dev’essere risolto velocemente perché le barriere coralline sono fondamentali per la sopravvivenza degli ecosistemi oceanici, costituiscono l’habitat di molte specie ittiche, proteggono le fasce costiere oltre a rappresentare un’importante attrazione per il turismo subacqueo, apportando così un contributo determinante all’economia dell’isola.
Visualizza questo post su InstagramAbbiamo perso un terzo della barriera corallina di #Guam, isola nell’oceano Pacifico. I ricercatori dell’Università di Guam hanno dichiarato che l’aumento delle temperature oceaniche ha ucciso il 34% dei coralli tra il 2013 e il 2017. Circa il 60% di quelli presenti sulla costa orientale dell’isola è andato perduto. / A third of Guam’s coral reefs have died. University of Guam researchers said increased ocean temperatures killed 34% of Guam’s coral reefs between 2013 and 2017. About 60% of the reefs along Guam’s eastern coast are gone. . . . #globalwarming #climatechange #risingtemperature #ocean #pacificocean #guam #usa #coral #corals #coralreef #bleaching
Proprio per questo esiste una “squadra speciale” che si occupa di monitorare i coralli e intervenire tempestivamente in caso di necessità. “Gli effetti negativi possono essere mitigati agendo sui fattori locali di stress come l’inquinamento, il malfunzionamento della rete fognaria o la presenza di rifiuti di plastica”, chiariscono i ricercatori.
Si potrebbe inoltre aumentare la resilienza delle barriere attraverso l’introduzione nell’ecosistema di esemplari abituati a vivere in acque più calde, cosicché trasferiscano alle specie autoctone tale capacità. In ogni caso se vogliamo una fotografia del mare a colori – e non in bianco e nero – dobbiamo una volta per tutte porre un freno al riscaldamento del Pianeta.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nella mattinata del 25 luglio gli attivisti di Ultima Generazione si sono introdotti nell’aeroporto di Francoforte, rimasto bloccato per alcune ore.
Secondo Copernicus, dal 3 luglio 2023 in poi il record del giorno più caldo (che precedentemente risaliva al 2016) è stato infranto 57 volte.
L’innalzamento del livello dei mari, dovuto alla fusione dei ghiacci ai poli, fa sì che la Terra ruoti più lentamente. E i giorni diventino più lunghi.
I ghiacciai italiani sulle Alpi hanno registrato abbondanti accumuli nevosi. Ma come si inserisce questa stagione in un quadro climatico più ampio?
Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente certifica che per il decimo anno di fila le temperature sono state più alte della media storica.
Washington cancellerà 35 milioni di dollari di debito estero con l’Indonesia nell’ambito di debt-for-nature. In cambio c’è in ballo la salvaguardia di due grandi barriere coralline.
L’anticiclone africano si è fermato sull’Italia: previste settimane di meteo con temperature altissime e notti tropicali, da almeno 20 gradi.
Nel mese di giugno, secondo il servizio climatico europeo Copernicus, la temperatura media globale ha registrato l’ennesimo record.
Le alluvioni in India e Bangladesh hanno colpito una delle aree più popolate al mondo. Le piogge torrenziali hanno fatto esondare i tanti fiumi di grande portata della zona. Si parla già di 3 milioni si persone colpite.