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“Non siamo pronti per la prossima epidemia”, sosteneva Bill Gates nel 2015. Ora dà l’addio a Microsoft per concentrarsi sulle sfide della sua fondazione: salute, sviluppo, educazione, clima.
“Quando ero ragazzo, il disastro di cui ci si preoccupava di più era la guerra nucleare. Ma se qualcosa ucciderà dieci milioni di persone nei prossimi decenni, è più probabile che sia un virus altamente contagioso piuttosto che una guerra. Non missili, ma microbi”. Mentre i sistemi sanitari e i governi di tutto il mondo cercano di arginare l’avanzata del coronavirus, definito ufficialmente come una pandemia, queste parole risultano indubbiamente profetiche. A pronunciarle, nel corso di un Ted Talk che si è tenuto a marzo 2015, è stato Bill Gates. Che già dal 2000 insieme alla moglie Melinda ha dato vita alla fondazione filantropica privata più grande al mondo (la Bill & Melinda Gates Foundation) e ora le dedicherà tutte le sue energie, abbandonando definitivamente il consiglio di amministrazione di Microsoft.
La notizia è stata diffusa venerdì dall’azienda tramite una nota. Era il 1975 quando Bill Gates, allora ventenne, fondava Microsoft insieme a Paul Allen. La società era destinata a rivoluzionare il settore del software e le abitudini quotidiane di milioni di persone, trasformando il personal computer in un prodotto di massa.
Nel corso degli anni Gates si è dedicato in modo sempre più assiduo alla filantropia. A giugno del 2008 ha messo da parte il suo lavoro quotidiano in azienda, continuando però a presiedere il consiglio di amministrazione fino al 4 febbraio 2014. Gradualmente ha ceduto la maggior parte delle sue quote azionarie, per investire i proventi in altre attività o per donarli alla stessa Gates Foundation (tali stanziamenti, sostiene Forbes, hanno raggiunto i 35,8 miliardi di dollari). Oggi può contare su un patrimonio personale di 103,6 miliardi di dollari, che lo colloca al secondo posto nella classifica delle persone più ricche al mondo, dopo il patron di Amazon Jeff Bezos.
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D’ora in poi rimarrà in Microsoft soltanto in qualità di consulente dell’amministratore delegato Satya Nadella e di altri dirigenti. Nella stessa occasione ha annunciato di aver lasciato anche il board di Berkshire Hathaway, la holding di Warren Buffett, dove a prendere il suo posto sarà Kenneth Chenault, ex amministratore delegato di American Express.
Il post su Linkedin con cui Gates motiva le sue decisioni si intitola “Focusing my time” (letteralmente, “focalizzare il mio tempo”). Alla base di queste mosse a sorpresa, infatti, c’è la volontà di dedicare più tempo alle sfide della sua fondazione, che includono “la salute e lo sviluppo globale, l’educazione e il crescente impegno per affrontare i cambiamenti climatici”.
We’re joining forces with @wellcometrust and @Mastercard to create the #COVID19 Therapeutics Accelerator to identify, assess, develop, and scale-up treatments to the epidemic. https://t.co/zWoOhq7aqM pic.twitter.com/q9aKjdIW2A
— Gates Foundation (@gatesfoundation) March 10, 2020
La Bill & Melinda Gates Foundation si è già attivata anche per l’emergenza coronavirus. Insieme a Mastercard e Wellcome, fondazione indipendente che sostiene la ricerca in campo scientifico e sanitario, ha lanciato il Covid-19 Therapeutics Accelerator, che lavorerà fianco a fianco con l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), le istituzioni e le strutture sanitarie per cercare e sperimentare le possibili cure, nel modo più rapido ed efficace possibile. Le tre realtà hanno stanziato 125 milioni di dollari in tutto; cinquanta di essi arrivano dalla fondazione Gates, che si è già impegnata a investirne altrettanti per affrontare quest’emergenza sanitaria.
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