
Dal 1989 vive sull’isola di Budelli, in Sardegna. Dice di detestare l’umanità ma in realtà ama solo di più la natura. Una chiacchierata con il guardiano di un paradiso.
Il turismo responsabile in Piemonte è sostenuto e promosso dal progetto “Borghi sostenibili”. Per vivere una comunità e non andare semplicemente in vacanza.
Quando si parte per le vacanze, sempre più spesso si cercano mete alternative che regalino non solo riposo e divertimento ma anche un’esperienza di vita: il progetto “Borghi sostenibili” della Regione Piemonte guida il turista responsabile verso la scelta di luoghi speciali, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Perché scegliere il posto giusto, non solo per noi, ma per l’ambiente, non è cosa da poco.
Si parla spesso di turismo sostenibile, ma cosa significa? Una attività turistica è sostenibile quando si sviluppa in modo tale da mantenersi vitale in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterando l’ambiente (naturale, sociale e artistico) e non ostacolando o inibendo lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche. Questa la definizione, formulata nel celebre Rapporto Brundtland della World Commission Environment and Development istituita dall’Onu nel 1987, ma un borgo che può vantare il titolo di “sostenibile” che caratteristiche ha?
I comuni che attualmente fanno parte del network sono collocati su tutto il territorio piemontese e sono realtà che si propongono ai possibili visitatori come “comunità ospitante”: si tratta di una nuova forma di accoglienza che prevede l’attribuzione al turista di una sorta di “cittadinanza temporanea”, un canale privilegiato per accedere alla vita più intima della comunità che comporta un impegno a conoscerne e a rispettarne l’identità storica e ambientale. Essere quindi un concittadino, vivere la comunità, esserne parte.
Una sola regione ma molti panorami diversi, il Piemonte vanta al momento 24 borghi sostenibili, che possono essere visitati in tutte le stagioni regalando emozioni sempre nuove. Il sito borghisostenibili.it è preciso e ricchissimo di informazioni: per ogni borgo sono indicati percorsi, manifestazioni e caratteristiche eco sostenibili. Un possibile itinerario che attraversa largamente la regione parte da Vogogna, antico paese circondato dalla catena del Monte Rosa e fa parte del Parco Nazionale della Val Grande, immerso nel verde della Valle Ossola; qui, se si ama camminare, è bellissimo percorrere la mulattiera che dal castello porta alla frazione montana Genestredo e alla Rocca. Seconda tappa è Neive, nelle Langhe, dove sulle rive del fiume Tanaro, si trova un’area protetta con una serie di stagni in cui si possono ammirare i cormorani, il raro picchio rosso e le ghiandaie. Per gli appassionati di buon vino, è consigliabile visitare il borgo in settembre, tempo di vendemmia, per bere nebbiolo, dolcetto, barbaresco…
Avigliana è un buon punto da cui patire per visitare la Sacra di San Michele in Val di Susa e pedalare verso altri piccoli ma suggestivi centri come Almese e Caselette. Sempre per i ciclisti, questa volta davvero esperti, da Pourrier frazione di Usseau parte il leggendario Tour dell’Assietta lungo la strada militare che da colle delle finestre si inerpica fino a Sestriere, uno degli itineari ciclo-escursionistici più avvincenti della Val Chisone e Val di Susa.
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