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Il camion concept del costruttore italiano si avvale della guida autonoma oltre che dell’alimentazione mediante gas naturale. Abbatte le emissioni rispetto a un veicolo tradizionale pur prestandosi al trasporto a lungo raggio
Dopo, il mondo potrebbe non essere più lo stesso. Quantomeno il mondo dei trasporti. Iveco promette infatti di rivoluzionare il settore della movimentazione delle merci introducendo un camion a ridotte emissioni e a guida autonoma. Un progetto solido, realizzabile e non lontano dall’entrata in produzione. Sebbene già da tempo circolino prototipi di camion a batteria e ibridi, il cui destino è inscindibilmente legato allo sviluppo di vere e proprie autostrade elettriche, il concept italiano può contare su di una maggiore concretezza, potendo essere impiegato per le attività a lungo raggio e non vedendo dipendere la propria fortuna dalla creazione di speciali infrastrutture.
Iveco Z Truck, questo il nome dell’inedito mezzo presentato in occasione del Salone di Hannover IAA 2016, rassegna specializzata nel settore dei trasporti e della logistica, è un concept a ridotto impatto ambientale, caratterizzato dalla propulsione mediante gas naturale liquefatto (LNG) e biometano e destinato alla movimentazione delle merci sulle lunghe distanze. Forte di un’autonomia di 2.200 km – superiore persino a un classico modello diesel – e di emissioni di CO2 contenute, promette d’introdurre una dimensione sostenibile del trasporto su gomma, modernizzando le flotte attualmente circolanti lungo le strade italiane ed europee. Il massiccio ricorso alle tecnologie per la guida autonoma anticipa inoltre un radicale mutamento nel ruolo, nell’attività e nella giornata lavorativa degli autisti, chiamati sempre meno a condurre i veicoli e sempre più ad agire come veri e propri operatori logistici.
Z Truck è sinonimo di zero stress sia per chi stringe – anzi stringeva, data la guida autonoma – tra le mani il volante del camion sia per gli automobilisti. Sottrarre progressivamente i mezzi pesanti alla gestione diretta da parte dell’uomo significa infatti massimizzare la sicurezza e prevenire attivamente gran parte degli incidenti che coinvolgono i veicoli adibiti alla movimentazione delle merci. Addio, ad esempio, ai colpi di sonno e alle distrazioni. Al contempo, gli operatori non solo non scompaiono, evitando così ripercussioni negative a livello occupazionale, bensì sono valorizzati al punto che la cabina viene progettata attorno a loro, resi liberi di configurare l’ambiente interno in funzione del momento, destinandolo ora alla guida diretta o autonoma, ora al relax, ora all’attività d’ufficio.
Secondo Pierre Lahutte, presidente d’Iveco, “cambierà radicalmente l’orizzonte del trasporto merci a lungo raggio. Nascerà infatti un sistema sostenibile, caratterizzato da veicoli a ridotto impatto ambientale con zero incidenti. Iveco Z Truck può contare su ben 29 brevetti che consentono d’introdurre il concetto di veicolo pesante a misura d’uomo. Uomo inteso sia come autista, sia come cittadino”. Intenti e basi tecniche sono interessanti. Ora… costruitelo in serie!
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