
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Fermati i lavori di perforazione eplorativa da parte della TransCanada Corp nella foce del fiume San Lorenzo, luogo scelto dai beluga per partorire.
Questa volta hanno vinto i beluga e i gruppi ambientalisti che si sono battuti per proteggere il luogo dove i candidi cetacei sono soliti partorire i cuccioli.
E questo grazie ad un’ingiunzione della Corte d’appello del Quebec che ha fermato i lavori di perforazione esplorativa della TransCanada Corporation. La società di Calgary ha infatti in progetto di costruire un oleodotto lungo 4.600 chilometri in grado di trasportare 1,1 milioni di barili di greggio al giorno da ovest verso est e che attraverserà anche la foce del fiume San Lorenzo.
Anche se ancora poco conosciuta, tanto che le nozioni che si hanno provengono dagli acquari come quello di Vancouver, la gravidanza del Delphinapterus leucas dura 14 mesi al termine della quale nasce un cucciolo scuro che verrà allattato fino ai 2 anni di età.
A quanto pare, come riportato da The Globe and Mail, l’ingiunzione durerà fino al 15 ottobre, data in cui la stagione delle nascite dovrebbe essere conclusa in tutta sicurezza per i mammiferi acquatici. Nonostante ciò le associazioni muovono dei dubbi e vorrebbero un’ingiunzione definitiva, vista l’importanza del sito.
La TransCanada Corporation dal canto suo, risponde di aver preso tutte le precauzioni del caso e che farà presto ricorso alla Corte d’appello per cancellare quello che risulta come un intoppo alla costruzione della pipeline da 1,1 milioni di dollari. Questo è solo una delle ultime proteste portate avanti dai cittadini contro i numerosi progetti di realizzazione di oleodotti tra Canada e Stati Uniti, uno su tutti la Keystone XL, criticata e non voluta dai più.
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