Un cane in ufficio fa bene, la ricerca lo conferma

Un cane in ufficio può migliorare il rendimento del dipendente e contribuire alla serenità nell’ambiente di lavoro. Lo stabilisce anche una ricerca inglese in occasione della Giornata mondiale del cane in ufficio.

Che un cane in ufficio aiuti a migliorare il rendimento lavorativo e l’armonia tra colleghi è ormai cosa nota. Ma ora c’è anche una ricerca scientifica che lo conferma e che viene divulgata in occasione della Giornata mondiale del cane in ufficio che si celebra il 21 giugno. L’iniziativa è nata da Pet sitters international, che ha coordinato e divulgato il primo studio per quantificare i benefici delle presenza dei cani nell’ambiente lavorativo.

Promossa dal programma Purina human-animal bond studies e condotta dall’Università di Lincoln, nel Regno Unito, la ricerca ha messo in luce come le persone che portano spesso il proprio cane in ufficio siano più soddisfatte (+22 per cento) delle loro condizioni di lavoro rispetto a chi lo lascia a casa. E, in aumento, sono anche la concentrazione sul lavoro (+33,4 per cento), la dedizione (+16,5 per cento), la soddisfazione nella gestione casa-lavoro (+14,9 per cento) e la qualità della vita lavorativa (+16,9 per cento).

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Un cane, anche piccolissimo, può aumentare la concentrazione sul lavoro e la serenità fra colleghi © Devin Edwards/Unsplash

Un cane in ufficio per migliorare il rendimento

Essere “pet friendly”, permettendo ai dipendenti di portare il proprio cane in ufficio, ha permesso a molte aziende di migliorare la qualità del lavoro e la soddisfazione dei lavoratori. La ricerca inglese trova ulteriore conferma anche in un’indagine condotta da Infojobs, piattaforma di recruiting online, secondo cui il 75 per cento delle persone con un animale domestico si dichiara favorevole a portarlo in azienda. Di queste ben il 37 per cento vorrebbe poterlo fare ogni giorno mentre il 16 per cento si accontenta di qualche giorno o qualche ora a settimana.

Da anni si parla di pet therapy e del valore che l’avere accanto un animale domestico assume nelle vite degli individui. Ma se ormai è un concetto sdoganato in strutture come ospedali o centri educativi, da poco si sta iniziando a diffondere questa cultura anche nel mondo del lavoro dove sempre più dipendenti vorrebbero avere la possibilità di portare il proprio amico a quattro zampe in ufficio.

Tra le ragioni per le quali gli italiani vorrebbero avere il proprio animale con sé sul posto di lavoro troviamo al primo posto la convinzione che doni allegria (43 per cento), al secondo che contribuisca a migliorare la giornata lavorativa (31 per cento), e infine che faciliti la socializzazione con i colleghi. E c’è di più. I risultati della ricerca inglese mostrano come non solo la presenza dei cani in ufficio non costituisca una distrazione (una paura confessata da alcuni manager di aziende interessate al progetto), ma anche come la loro compagnia abbia il potenziale di migliorare la concentrazione del dipendente e probabilmente anche la sua produttività.

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