Lotta alla xylella, ora ci sono i cani che individuano il batterio

La xylella, il temibile batterio che decima la popolazione degli ulivi in Puglia, può essere combattuto da una task force di cani appositamente addestrati.

In Puglia la xylella sta letteralmente facendo strage negli uliveti, decimando la popolazione di ulivi della zona. Ma contro il batterio sta avanzando un nuovo, infallibile, nemico. Una task force composta da cani addestrati per scovare il batterio nelle piante e sgominarlo. Cerchiamo di saperne di più…

Olivi colpiti da Xylella
In Salento la piaga della xylella sta causando molti problemi agli uliveti © Marco Di Lauro/Getty Images

Xylella, un nemico insidioso

La xylella (Xylella fastidiosa) è un batterio che si propaga all’interno dei vasi linfatici della pianta responsabili dell’approvvigionamento di acqua e sali minerali. La colonia batterica, creando una densa mucillagine gelatinosa, ostruisce i vasi bloccando il flusso della linfa e causando il disseccamento di una parte o dell’intera chioma dell’ulivo.

Sembra ormai scientificamente accertato che il batterio sia il responsabile del cosiddetto complesso del disseccamento rapido, una piaga che sta colpendo da diversi anni gli uliveti secolari del sud Italia. Il principale insetto vettore di questo batterio ha il curioso nome di “sputacchina”, a causa della schiuma che produce e all’interno della quale vive, per proteggersi dall’evaporazione e dalle insidie dei predatori.

Per combattere il temibile batterio è nata ora la prima “task force cinofila anti xylella”, per mezzo di cani specializzati nell’individuazione precoce del batterio, con la collaborazione fra Ente nazionale della cinofilia italiana (Enci), Cnr-Ipsp (Istituto per la protezione sostenibile delle piante), Unaprol e Coldiretti.

Con la xylella, che sta facendo strage di ulivi in Puglia avanzando pericolosamente e minacciando anche altre regioni d’Italia, la velocità nell’individuare i focolai diventa un elemento strategico fondamentale per eliminare subito i nuovi centri di diffusione della malattia arrivata nel nostro paese per colpa di alcune piante importate dall’America Latina. Un nemico fino a ora praticamente imbattibile che ha provocato gravi disagi fra i coltivatori pugliesi.

ulivo e cane
Cani appositamente addestrati possono scovare il batterio killer degli ulivi © Pixabay

Cani dal fiuto infallibile

La squadra speciale a quattro zampe, composta da Onda, Ocra, Paco, Ellis, Lulù e Snoopy, è stata presentata per la prima volta a livello nazionale martedì 7 dicembre alla masseria San Martino a Fasano (Brindisi) e, in quell’occasione, si è potuto vedere all’opera i cani addestrati e specializzati nell’individuare l’insidiosa malattia degli ulivi.

E proprio quella pugliese è stata la prima iniziativa pilota per sviluppare nuove azioni per prevenire la diffusione di malattie e insetti alieni che, a seguito dei cambiamenti climatici e della globalizzazione dell’agricoltura e del commercio legato alla sua diffusione, arrivano sempre più spesso nel nostro paese dove causano perdite enormi all’ambiente, alla biodiversità e al patrimonio agroalimentare nazionale con danni all’occupazione e all’economia.

Ricorrere al fiuto dei cani molecolari per ovviare al problema, facendo a meno di insetticidi e rimedi chimici di dubbio effetto, può dare una spinta efficace a un ritorno globale delle risorse naturali non in contrasto con la natura e l’ecosistema.

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