
Gli pneumatici sono materiali compositi che, grazie agli studi condotti da Michelin, stanno contribuendo allo sviluppo tecnologico in molteplici settori.
L’idrogeno ha le carte in regola per essere la tecnologia del futuro: lo hanno dimostrato l’Energy Observer e la Toyota Mirai, protagonisti di un evento nella città lagunare.
“Lui” si chiama Energy Observer ed è il primo catamarano a emissioni zero. “Lei” si chiama Mirai, (che significa “futuro” in giapponese) ed è la prima auto a idrogeno prodotta in serie al mondo. Il catamarano, progettato in Francia da un team di architetti navali e dall’istituto di ricerca CEA-Liten, funziona con un mix di energie rinnovabili come vento, sole e acqua: l’imbarcazione è dotata infatti di una tecnologia a propulsione elettrica che viene alimentata grazie a un sistema collocato a bordo che produce idrogeno utilizzando acqua di mare. La berlina a idrogeno prodotta dalla casa automobilistica Toyota utilizza un sistema di celle a combustibile, ovvero un dispositivo che genera una reazione elettrochimica da cui si ottiene l’energia per attivare il motore senza bisogno di benzina o gasolio.
Impegnato nella circumnavigazione del globo attraverso 50 paesi e 101 porti per dimostrare che le tecnologie pulite potranno diventare le reti energetiche del futuro anche sulla terraferma, il 13 e 14 luglio il catamarano è passato anche da Venezia. E la città lagunare l’ha accolto attraverso l’Hydrogen Experience Event che ha visto protagonista delle due giornate anche la Toyota Mirai: per ora presente, per quanto riguarda l’Europa, sul mercato di Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Svezia, Belgio e Germania, a partire dal 2019, come ha annunciato durante l’evento Mauro Caruccio, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia, la berlina a idrogeno sarà commercializzata anche in Italia.
Prodotta nell’impianto giapponese di Motomachi Plant, Mirai sfrutta il Toyota Fuel Cell System (TFCS), un sistema che combina le celle a combustibile a idrogeno e la tecnologia Full Hybrid Electric, includendo nuovi pacchi di celle e serbatoi di idrogeno ad alta pressione di produzione Toyota. In questo modo la vettura non produce emissioni di CO2 e nemmeno di altri agenti inquinanti, ma solo vapore acqueo. “Mirai è la nostra prima berlina alimentata a idrogeno – ha detto Caruccio – e rappresenta la soluzione tecnologica più avanzata di Toyota verso la mobilità a zero emissioni del futuro”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Gli pneumatici sono materiali compositi che, grazie agli studi condotti da Michelin, stanno contribuendo allo sviluppo tecnologico in molteplici settori.
E se le misure protezionistiche imposte da Bruxelles stessero accelerando (involontariamente) lo sviluppo di modelli ibridi sempre più efficienti?
Lo stabilimento di pneumatici Michelin di Cuneo è un leader tecnologico: un sito in cui si sviluppano le soluzioni che saranno adottate su scala globale.
Cresciuto in lunghezza (ma in 2 ci si può anche dormire), semplice, efficiente e leggero. Con Bigster Dacia rilancia l’ibrido accessibile. La nostra prova.
L’auto connessa (in Italia ne circolano 18 milioni, il 45% del parco circolante) ha molti vantaggi in termini di sicurezza e innovazione. Ma a chi cediamo i dati personali e chi tutela la nostra privacy?
Il piacere di guida di un’auto sportiva non può dimenticare l’efficienza. Bmw con la serie 2 Coupé mild hybrid mostra che una “convivenza” è possibile.
“Il meglio dei due mondi”, ossia i vantaggi dell’ibrido plug-in uniti a quelli dell’elettrico, questo è quanto promette Jaecoo 7 Super Hybrid. Con quali esiti? La risposta nella nostra prova.
Da elettrica minimalista a sportiva audace: Ariya Nismo è la versione più performante della crossover Nissan. Come è cambiata (e come va) nella nostra prova.
Tesla fa i conti con un crollo del 45% delle vendite in Europa, mentre il mercato dell’elettrico sale del 37%. Le possibili responsabilità di Elon Musk.