
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.
Il Consorzio di esportatori della Nuova Zelanda (OPENZ) ha annunciato che la Nuova Zelanda ha avuto dall’Unione europea l’OK ufficiale per le esportazioni di cibi bio in Europa. Il riconoscimento ufficiale e l’inserimento nell’ “elenco dei paesi terzi” sono il frutto di un lavoro da due anni. L’inserimento in questo elenco attesta che c’è un
Il Consorzio di esportatori della Nuova Zelanda (OPENZ) ha
annunciato che la Nuova Zelanda ha avuto dall’Unione europea l’OK
ufficiale per le esportazioni di cibi bio in Europa.
Il riconoscimento ufficiale e l’inserimento nell’ “elenco dei paesi
terzi” sono il frutto di un lavoro da due anni. L’inserimento in
questo elenco attesta che c’è un accordo di governo fra la
Commissione Europea e la NZFSA. Il programma faciliterà
l’accesso dei prodotti bio esportati in Europa, poichè
eviterà la necessità per gli esportatori della Nuova
Zelanda di dover richiedere le autorizzazioni all’importazione dai
diversi Paesi all’interno dell’UE. Nel contempo la Nuova Zelanda
fornisce una garanzia ufficiale all’UE che i prodotti organici
esportati dalla nuova Zelanda sono stati prodotti secondo le regole
equivalenti alle leggi europee.
Il direttore dell’Autorità di sicurezza alimentare
neozelandese (NZFSA), Tim Knox, ha detto che la nuova Zelanda
è tra i paesi nel mondo che ha una più vasta gamma di
prodotti biologici da esportare, dai prodotti caseari, alla frutta,
al miele.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.
In Brasile si pratica una sorta di “riciclaggio del bestiame” che impedisce di sapere se la carne bovina proviene da capi allevati in aree distrutte illegalmente.
Ogni 10 per cento di cibi ultra-processati in più nella dieta, aumenta del 3 per cento il rischio di morte prematura. L’analisi in otto Paesi.
L’aumento delle temperature combinato all’innalzamento dei livelli di anidride carbonica nell’aria, causerebbe una maggiore concentrazione di arsenico nel riso, con effetti tossicologici in chi lo consuma.
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Colorato, di stagione, in gran parte vegetariano: dagli antipasti al dolce, ecco come abbiamo composto il nostro menù di Pasqua ideale!
Nelle scuole messicane è entrato in vigore il divieto governativo di cibo spazzatura per contrastare l’emergenza obesità nei bambini.
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
La mancanza di uova negli Stati Uniti porta alla luce un problema importante per il sistema dell’industria alimentare. Una carenza di mercato che si dimentica degli animali.