
La struvite è una delle più frequenti calcolosi dei gatti. La formazione di questi calcoli può essere però prevenuta con dieta e rimedi “dolci”.
Ci sono cibi che possono essere pericolosi per la salute di cani e gatti. E, durante le festività, è bene fare attenzione. I consigli dell’esperta.
I cibi pericolosi per i nostri amici a quattro zampe non sono tanti, ma possono costituire un problema soprattutto durante i giorni di festa, complici le ricette di torte, dolci, preparazioni gastronomiche che potrebbero finire erroneamente nella pancia di cani e gatti di casa. Con la consulenza della dottoressa Barbara Tonini, medico veterinario con dottorato di ricerca in Nutrizione del cane e del gatto, abbiamo stilato l’elenco degli alimenti che possono nuocere alla salute dei nostri animali.
Si tratta di due alimenti che contengono delle sostanze chiamate metilxantine che possono causare vomito, diarrea, sete, urinazione eccessiva, iperattività, alterazione del ritmo cardiaco e tremori che possono portare a crisi convulsive e persino alla morte. Particolare attenzione dev’essere data al cioccolato fondente perché contiene un’elevata quantità di metilxantine.
Segni clinici da lievi a moderati si sono verificati in seguito all’ingestione di 20 mg/kg di metilxantine fino alla comparsa di crisi convulsive con 60 mg/kg. Per questo motivo si consiglia di contattare il veterinario anche se il cane ha ingerito minime quantità di cioccolato. L’intossicazione da prodotti contenenti alte quantità di caffeina, come i chicchi di caffè o il cacao amaro, è invece caratterizzato da tachicardia, aumento della frequenza respiratoria e tremori diffusi che possono sfociare in convulsioni.
Questi due frutti possono causare insufficienza renale e, nonostante non sia nota la sostanza tossica e le dosi responsabili di danno ai reni, non è mai opportuno somministrarli ai nostri amici a quattro zampe.
Questi vegetali oltre a provocare i classici sintomi gastroenterici possono determinare anemia dovuta ad un danno a carico della membrana cellulare dei globuli rossi. I gatti sono sicuramente i più sensibili allo sviluppo di questo tipo di problematica, ma anche i cani che assumono elevate quantità possono sviluppare la medesima patologia. Attenzione, inoltre, alla presenza di cipolle o polvere di cipolla negli omogeneizzati che possono essere somministrati nella dieta dei cuccioli, soprattutto quelli che contengono pesce che spesso sono anche a base di verdure.
Lo xilitolo è presente come dolcificante in gomme da masticare, caramelle, dolci da forno e nei dentifrici. La sua assunzione in cani e gatti può causare un aumento dei livelli di insulina e conseguente ipoglicemia oltre che insufficienza epatica. I sintomi iniziali sono vomito, abbattimento, perdita dell’equilibrio e della coordinazione fino alle crisi convulsive. Il rialzo degli enzimi epatici persiste per qualche giorno e necessita di una terapia di sostegno sotto controllo veterinario.
Alcuni tipi di pesce, come il salmone, la trota e lo storione, possono contenere un parassita che causa la cosiddetta “malattia da intossicazione da salmone”. I primi segni della patologia sono vomito, febbre e ingrossamento dei linfonodi; se non trattata, l’intossicazione può essere letale.
La carne cruda e le uova crude possono essere contaminate da batteri come la salmonella e il coli pericolosi sia per i cani che per l’uomo. Inoltre, l’uovo crudo contiene una proteina chiamata avidina che riduce l’assorbimento di biotina, una vitamina del gruppo B la cui carenza può provocare problemi cutanei e al mantello. La somministrazione delle ossa, infine, può essere responsabile di danni a carico dei denti, perforazioni intestinali o occlusioni che necessitano un tempestivo intervento chirurgico veterinario.
Le bevande o gli alimenti che contengono alcol possono causare a cani e gatti vomito, diarrea, depressione, difficoltà di respirazione, tremori e nei casi più gravi si può arrivare al coma e alla morte.
La somministrazione di latte viene sconsigliata soprattutto ai cani perché dopo i due mesi di età le lattasi, cioè gli enzimi deputati alla digestione del lattosio, hanno concentrazioni molto basse e la mancata digestione del lattosio può comportare attacchi di dissenteria. Secondo un recente studio, la quantità di latte che dovrebbe essere tollerata senza provocare diarrea è pari circa a 20 ml/kg del peso corporeo del nostro amico a quattro zampe.
Il lievito può fermentare e provocare dilatazione gastrica negli animali. Inoltre, l’ingestione di pane crudo può produrre etanolo determinando una sintomatologia simile all’intossicazione da alcol.
Elevate quantità di sale provocano un aumento della sete in cani e gatti, della quantità di urina escreta e, in caso di una vera e proprio intossicazione, si può arrivare ad attacchi di vomito/diarrea fino alla comparsa di una grave sintomatologia neurologica con tremori e crisi convulsive.
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