
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Gli OGM sono diffusi nel mondo. Miliardi di piante transgeniche sono state piantate e coltivate, dal ’96 a oggi. Piante che spargono polline transgenico anche a distanza di chilometri. Negli USA molti cibi sono transgenici, e si registrano episodi di contaminazione (accidentale o no) di raccolti e di prodotti alimentari in ogni parte del mondo.
Gli OGM sono diffusi nel mondo. Miliardi di piante transgeniche
sono state piantate e coltivate, dal ’96 a oggi. Piante che
spargono polline transgenico anche a distanza di chilometri. Negli
USA molti cibi sono transgenici, e si registrano episodi di
contaminazione (accidentale o no) di raccolti e di prodotti
alimentari in ogni parte del mondo. Soia e mais, a livello
mondiale, sono compromessi, forse irrecuperabili.
A febbraio, in Italia, il Codacons ha denunciato che ci sono
alimenti delle nostre tavole inquinati da OGM, e le analisi di
laboratorio hanno dimostrato che circa il 12% delle confezioni di
prodotti di largo consumo contiene ingredienti transgenici o
tracce, alcuni senza nemmeno riportarne l’indicazione
sull’etichetta. Tra gli altri, è stata scoperta fuorilegge
una nota marca di cioccolato bianco…
Come difendersi? I cibi OGM possono essere allergenici, non sono
sicuri, danneggiano l’ambiente, minacciano le nostre colture
tradizionali, i nostri piatti tipici. Ecco una lista della spesa
davvero speciale: quella degli OGM nascosti negli alimenti. Scopri
con noi cosa NON mettere nel carrello!
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Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Calcolando che il 21% delle coltivazioni destinate ai mangimi animali proviene dal Sud del mondo, che un terzo dei cereali coltivati nei paesi poveri, anziché sfamare la gente, sfama gli animali che daranno carne ai paesi ricchi, e che una distribuzione equa delle risorse alimentari porterebbe cibo là dove si soffre e si muore per
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
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Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
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