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Grazie a un’app, chi frequenta i laghi può partecipare a un progetto di citizen science segnalando anomalie nelle acque con una semplice foto.
Osservare il proprio territorio, rendersi conto di un problema e contribuire attivamente alla sua risoluzione, o per lo meno al suo studio. È quanto sono invitati a fare i cittadini attraverso il progetto Simile, acronimo per Sistema informativo per il monitoraggio integrato dei laghi insubrici e dei loro ecosistemi, attivo sui tre grandi specchi d’acqua a cavallo del confine svizzero: lago Maggiore, di Como e di Lugano. Grazie a un’app, sviluppata dal Politecnico di Milano con il supporto del Water research institute del Cnr e di Arpa Lombardia (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), il cittadino potrà fotografare situazioni anomale nelle acque dei laghi, ad esempio schiume, rifiuti o alghe, e fare pervenire la segnalazione a un database monitorato da un team scientifico. L’app è disponibile per smartphone iOS e Android.
Le osservazioni realizzate in loco dai cittadini vanno ad integrare le rilevazioni realizzate con strumenti scientifici in modo sistematico. Il coinvolgimento di persone non esperte sui temi trattati dal progetto, per quanto complessi, è possibile grazie all’approccio di citizen science, che assegna alle persone un ruolo di sensori mobili, con un contributo limitato e senza che sia loro richiesto un apporto rilevante a livello di conoscenza.
La citizen science, scienza realizzata grazia alla collaborazione dei cittadini, si fonda sul presupposto che ognuno può fare la propria parte, come osservare la realtà e rilevare dati semplici, normalmente grazie a uno smartphone. Il cittadino probabilmente non capirà appieno il significato di quanto osservato, ma i dati vanno ad arricchire un database che gli esperti analizzeranno, loro sì, con competenza. Proprio perché si suppone la mancanza di esperienza dell’utente, il processo di segnalazione è pensato per essere il più possibile semplice grazie a una serie di domande a risposte chiuse che guidano il cittadino all’interno dell’app. Sull’app è possibile vedere le rilevazioni fatte in approccio citizen science da altre persone e, collegandosi alla web app del progetto come utente ospite, consultare i dati nella loro completezza.
Naturalmente tutta la parte di progetto legata all’app, oltre a offrire un contributo di valore al progetto scientifico, ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone e favorire la partecipazione civica. “Simile supporta i cittadini nel prendersi cura dell’acqua dei laghi”, spiega Maria Antonia Brovelli, capo progetto e professoressa di GIS (sistemi di informazione geografica) e digital mapping al Politecnico di Milano. “Per questo il nostro ateneo organizza attività sia con associazioni che con scuole che siano interessate a coinvolgere gli studenti nell’approfondimento dei temi che concernono il monitoraggio delle acque e la sorveglianza attiva di questo bene comune e da salvaguardare.”
Nel corso dell’estate del 2022, con le temperature elevatissime e le risorse idriche sotto stress, le anomalie sono state evidenti e numerose e la prolungata stagione balneare, che porta ancora molte persone a cercare sollievo sulle spiagge e nei laghi, offre nuove opportunità a chi volesse effettuare le rilevazioni. In ogni caso, l’obiettivo del progetto non si esaurisce con il periodo estivo, anzi: le persone che si trovano a passeggiare sul lungolago d’inverno o su un battello fuori stagione posso essere ottimi sensori dello stato di salute delle acque. Addirittura, l’auspicio è che l’impegno di effettuare rilevazioni diventi un’abitudine così da generare serie di dati regolari e anche comparabili.
Simile è un progetto di cooperazione internazionale sul piano scientifico e di ricerca, finanziato dal programma europeo Interreg Italia-Svizzera, nato dalla necessità di una gestione coordinata delle risorse idriche e degli ecosistemi dei laghi che si trovano a cavallo di due stati. Per questo i partner, italiani e svizzeri, scientifici e istituzionali, si sono riuniti per collaborare e fare il punto sulle strategie da adottare per la salvaguardia, studiando, tra gli altri, parametri come temperatura, acidità e trasparenza.
I metodi adottati e gli strumenti utilizzati per realizzare un sistema informativo avanzato sono diversi. Intanto vengono utilizzati i dati satellitari aperti, in primis quelli dei satelliti Sentinel dell’Unione Europea. Inoltre, saranno elaborati i dati provenienti da sensori innovativi ad alta frequenza e basso costo, posizionati su boe e piattaforme in acqua. Questi sensori permettono la misurazione di dati in tempo reale e in punti diversi dei laghi, garantendo così un’estensione spazio-temporale della rilevazione dei dati. Ognuna di queste tipologie di misurazione rileva dati e parametri differenti e ha dei limiti specifici: le boe ad esempio sono presenti in numero ridotto nei laghi, mentre l’osservazione satellitare avviene solo a intervalli ben definiti, al passaggio del satellite in un determinato punto dell’orbita e può essere inficiata dalla presenza di nuvole. Per questo l’integrazione delle rilevazioni dei cittadini può dare un contributo intressante.
Il progetto è stato attivato nel 2019 per un periodo di tre anni ma è stato prorogato a causa della pandemia. In ogni caso l’app continuerà a rimanere attiva per supportare il lavoro dei tecnici e delle agenzie che si occupano della gestione dei laghi e l’idea è quella di renderla operativa anche su altri specchi d’acqua.
È bene ribadire, inoltre, che Simile non è un’app per la denuncia di irregolarità o per richiedere interventi urgenti – in questi casi bisogna sempre rivolgersi alle autorità – ma un progetto di ricerca scientifica e di sensibilizzazione.
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