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Il collie divenne di moda con un celebre film e una serie televisiva. Perfetto cane da pastore, ora è un compagno ideale anche in città.
Il collie, ovvero il cane da pastore scozzese, esiste in due varietà: il rough collie a pelo lungo e lo smooth collie con mantello corto. Originario della Scozia, questo bellissimo cane aveva il compito di radunare le pecore in terreni e pascoli vastissimi. Per molti anni non c’è stata la distinzione in base al pelo poiché essendo una razza da lavoro ai pastori importavano le caratteristiche comportamentali più che quelle fisiche, e il mantello doveva essere comunque piuttosto lungo e fluente per proteggere il cane dal freddo e dalle fitte piogge.
Il nome collie deriva quasi certamente dal vocabolo anglosassone “col” che significa nero. Con questo termine venivano indicate le pecore scozzesi caratterizzate dal manto scuro e, di conseguenza, i cani predisposti alla loro conduzione e cura. Questi erano a loro volta chiamati colley dogs e, solo più tardi, collie, appunto. E fu proprio un cane di questa razza che divenne famoso con il nome di Lassie in una serie di telefilm americani.
Il personaggio di Lassie venne creato dallo sceneggiatore Eric Knight ed era un cane femmina di razza collie (precisamente un rough collie, quindi a pelo lungo) protagonista di una breve storia che venne poi estesa nel romanzo pubblicato nel 1940, dal quale venne tratto nel 1943 un noto lungometraggio intitolato “Torna a casa Lassie” e interpretato da un cane di nome Pal. Pal apparve in seguito, sempre con il nome d’arte di Lassie, in altri sei lungometraggi della Mgm fino al 1951. Nel 1954 la serie televisiva dal titolo “Lassie” debuttò in tv e fu vincitrice di un Emmy.
I telefilm continuarono a essere realizzati per quasi vent’anni, presentando man mano i vari discendenti di Pal nella parte di Lassie. Il personaggio divenne sempre più famoso e portò il pastore scozzese a diventare in breve un beniamino di grandi e bambini. La razza, sulla scia del successo hollywoodiano, divenne famosissima e molto popolare nel mondo come cane da compagnia.
Dalle pianure scozzesi il collie divenne così un cane molto popolare anche in ambiente cittadino. “È un cane attivo che ama essere coinvolto nella vita del suo proprietario, si adatta bene anche alla vita metropolitana a patto che le passeggiate non si riducano a tre giri dell’isolato al giorno per espletare i bisogni. Il bello di vivere con un cane da pastore scozzese è, infatti, quello di avere un compagno sempre pronto a seguirci in nuove avventure, estremamente collaborativo e forte con cui condividere anche passeggiate in montagna o in parchi e campagne”, spiega Alina Gargiulo, educatore e istruttore cinofilo Fcss.
Il collie va d’accordo con gli altri cani, ma preferisce comunque giocare e interagire con i compagni a due zampe. “Accetta i gatti di casa, ma potrebbe mostrare un comportamento predatorio nei confronti di felini o piccoli animali che non fanno parte della famiglia. Si tratta di una razza facile da educare, ma bisogna mantenere un atteggiamento coerente, spiegandogli bene sin da cucciolo le regole da rispettare. In mancanza di pecore da radunare, il collie adora radunare invece i bambini del suo nucleo familiare”, aggiunge Gargiulo.
La razza non ama la solitudine, e non si adatta facilmente a lunghe attese in un appartamento o in giardino da solo. “Il rischio è quello di ritrovarci con un cane che protesta tutto il giorno abbaiando e distruggendo mobili. Il collie, inoltre, è piuttosto diffidente con gli estranei, e non mostra particolarmente piacere a essere accarezzato da chi non conosce”, sottolinea l’esperta.
Cane rustico e longevo, il collie ha bisogno di poche cure e attenzioni. “Il pastore scozzese non è molto diffuso in Italia. Vengono registrati all’Enci meno di 500 cuccioli all’anno contro i circa tremila del cugino border collie (nel 2018 sono stati registrati 463 collie e nel 2017 si è scesi a 450, contro i 3.269 border collie nel 2018 e 3.382 nel 2017)”, specifica Alina Gargiulo. Per lo splendido mantello della versione a pelo lungo è importante toelettare il pelo bene una volta a settimana anche se la razza non ha mute frequenti.
È bene comunque curare il mantello in particolare durante i cambi di stagione, pettinando il pelo dietro le orecchie e le frange sulle zampe per evitare la formazione di nodi. Una delle regole fondamentali per la sua toeletta è quella di non spazzolare mai contropelo. Per quel che riguarda la salute, bisogna prestare attenzione alle patologie oculari ereditarie che nel pastore scozzese sono frequenti. Una visita oculistica periodica basterà ad assicurare a questo bel cane scozzese una terza età lunga e priva di problemi.
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