L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Ecco quanti combustibili fossili devono restare sepolti (per mitigare il cambiamento climatico)
Petrolio, sabbie bituminose, carbone, gas naturale. Secondo uno studio pubblicato su Nature, la scelta è obbligata se vogliamo che la temperatura non aumenti oltre i 2°C.
Sarebbero l’82 per cento del carbone, il 49 per cento del gas naturale e il 33 per cento del petrolio, le percentuali di combustibili fossili da non estrarre, se vogliamo che le temperature rimangano sotto i 2 gradi centigradi entro il 2050.
Lo rileva uno studio pubblicato su Nature da Christophe McGlade e Paul Ekins, ricercatori dell’University College di Londra (Ucl), che hanno calcolato le quantità di combustibili fossili, suddivise per regioni geografiche, che dovrebbero restare sepolte per mitigare il cambiamento climatico. Il che conferma le stime della stesso Ipcc.
Abbiamo stimato che l’utilizzo senza sosta delle riserve di combustibili fossili da qui al 2050 è incompatibile con il limite di emissioni di gas serra valutato per non superare i 2 gradi centigradi di surriscaldamento”.
Insomma, la maggior parte delle nostre riserve stimate di combustibili fossili dovrebbero, già da oggi, restare nel sottosuolo.
New paper: To avoid dangerous #climatechange we need to leave fossil fuel in the ground – http://t.co/enWxhdcRgQ pic.twitter.com/n1SusEntoQ
— Carbon Brief (@carbonbrief) 7 Gennaio 2015
Interessante inoltre la specifica dello studio, che suddivide la percentuale per regione geografica e ben descritta da un’infografica del Guardian. Ecco che gli Stati Uniti non dovrebbero estrarre il 92 per cento del carbone, mentre il Canada dovrebbe lasciare sepolto più dell’80 per cento del petrolio. L’Australia dovrebbe scordare il carbone, mentre l’Africa dovrebbe limitare l’utilizzo di risorse fossili in tutti i settori.
“La lezione di questo lavoro è fuor di dubbio evidente: quando si è in un buco, dobbiamo smettere di scavare”, ha dichiarato Bill McKibben, co-fondatore di 350.org, al Guardian. “Questi numeri dimostrano che i combustibili fossili non convenzionale ed ‘estremi’ – come le sabbie bituminose canadesi – devono semplicemente di rimanere in terra”.
Immagine di copertina via cdn.alaan.tv
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.