Il brand del gruppo cinese Chery annuncia il debutto di modelli ibridi ed elettrici più compatti e accessibili. Mentre procede l’impegno sui progetti ambientali.
Dal 6 marzo scattano multe e decurtazione dei punti dalla patente per chi non trasporta i bambini in auto su seggiolini antiabbandono. C’è tempo fino a metà aprile per richiedere il bonus del governo.
Venerdì 6 marzo è una data importante per tutti gli automobilisti che viaggiano in compagnia di piccoli passeggeri, di età compresa tra 0 e 4 anni, e che per proteggerli dovrebbero già avere installato un dispositivo antiabbandono sui seggiolini e gli ovetti che li trasportano, come previsto dalla legge 1 ottobre 2018 n.117 emanata con decreto ministeriale 122/2019, che con modifica all’articolo 172 del codice della strada ha introdotto l’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi.
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Da novembre dell’anno scorso, infatti, l’Italia è diventata il primo paese al mondo a compiere una azione concreta per prevenire l’amnesia dissociativa: un disturbo sempre più frequente nella società moderna, dove lo stress quotidiano non risparmia la maggior parte delle persone, e in questo particolare caso i genitori, che troppo spesso – in Italia dal 1998 si registrano 9 decessi di bambini dimenticati in auto, ma a livello mondiale i numeri salgono a livelli impressionanti, specialmente negli Stati Uniti – sono purtroppo al centro della cronaca per avere involontariamente causato la morte dei propri figli.
#PoliziaStradale ricorda che da oggi entra in vigore l’obbligo del cosiddetto dispositivo #antiabbandono per i conducenti residenti in Italia, che trasportano bambini di età inferiore a 4 anni.
Tutte le informazioni tecniche sul decreto del 2 ottobre 2019https://t.co/Ebr6TQYU1G pic.twitter.com/DGzp7GFW3J— Polizia di Stato (@poliziadistato) March 6, 2020
Nonostante le numerose campagne di informazione, come in passato quella dell’Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, e la più recente del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, oltre al riconoscimento, dal 20 febbraio di quest’anno, di un contributo economico di 30 euro per ciascun dispositivo antiabbandono acquistato, sembra che ancora oggi la fascia di adulti interessati, pari all’88 per cento delle famiglie, sia ancora sprovvista di un dispositivo di allarme per la sicurezza del proprio bambino.
Le sanzioni previste dovrebbero sicuramente modificare il dato attuale, anche se, secondo una indagine condotta da Bluon, azienda milanese che dal 2013 sviluppa e produce dispositivi intelligenti per la geolocalizzazione e la protezione di tutta la famiglia, animali compresi, e che ha da poco lanciato sul mercato il suo nuovo dispositivo antiabbandono bimbi in auto MyMi, meno della metà degli intervistati (1.003 utenti) è a conoscenza degli incentivi all’acquisto messi a disposizione dal governo. Secondo l’indagine mancherebbe sufficiente chiarezza sulla procedura per ottenere il bonus. Cerchiamo quindi di capire quali sono le persone coinvolte e come possono usufruire dell’incentivo, senza incorrere nelle imminenti sanzioni.
Per accedere al bonus di 30 euro sull’acquisto del dispositivo antiabbandono (al massimo un dispositivo per ogni bambino), è necessario prima di tutto possedere un account Spid (Sistema pubblico di identità digitale), ma oggi solo in pochi sanno di che cosa si tratta. Inoltre, un altro dettaglio spesso ignorato è il fatto che l’incentivo è previsto anche per chi ha già acquistato il dispositivo. Per ottenere un’identità digitale è necessario procedere come indicato sul sito dell’agenzia per l’Italia digitale e quindi registrarsi con questa sul portale buonoseggiolino.it, dove è possibile richiedere il bonus o il rimborso, per chi avesse già effettuato l’acquisto, dietro presentazione di un giustificativo di spesa. È importante sapere che i bonus sono a esaurimento e quindi non tutti potranno usufruirne e che la richiesta va effettuata entro 60 giorni dall’istituzione del contributo, quindi dal 20 febbraio di quest’anno.
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Le sanzioni previste per la mancata messa a norma dei seggiolini che trasportano i bambini di età inferiore a 4 anni, consistono in una multa che va da un minimo di 81 a un massimo di 326 euro. Non solo, la legge è rivolta in sostanza al conducente tenuto alla sorveglianza del minore, e prevede che l’automobilista venga inoltre punito con la decurtazione di 5 punti dalla patente e, in caso di recidiva nell’arco di un biennio, la sospensione della stessa da 15 giorni a 2 mesi.
Sono diverse le aziende che negli ultimi anni hanno messo a punto cuscinetti e sensori omologati e universali, ma anche seggiolini con il dispositivo di allarme già integrato, divenuti ormai indispensabili per proteggere figli e genitori da quella che al 100 per cento è sempre una morte evitabile. La maggior parte dei dispositivi comunicano via bluetooth con l’app dedicata installata sullo smartphone del genitore, ma i più sofisticati prevedono anche un tracker-portachiavi, emettendo un segnale acustico e visivo, anche ai familiari del conducente, in caso di allontanamento dall’auto con il bambino a bordo. Oltre a garantire un livello di sicurezza per la salute dei più piccoli, i seggiolini antiabbandono non interferiscono con il livello di sicurezza dei seggiolini o degli ovetti e non ne alterano in alcun modo le caratteristiche di omologazione.
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