
Se tra i buoni propositi di settembre c’è quello di creare il vostro orto sul balcone ecco i consigli su come organizzarlo e su cosa coltivare.
Come si progetta un orto? Pochi, semplici passi per coltivare un orto in città grazie ai consigli di Slow Food.
Il momento migliore per iniziare a coltivare un orto è quello in cui si è pieni di entusiasmo e di curiosità per la nuova attività che ci si appresta a svolgere. Chiaramente alcuni mesi dell’anno non sono indicati per alcune azioni che richiedono specifiche temperature e irradiazione solare, ma tutti i mesi sono buoni per progettare l’orto, anzi quelli migliori sono proprio quelli invernali. Progettare l’orto significa tenere conto di tempo, spazio, gusto.
L’orto richiede tempo, anche se è fatto sul balcone. Iniziate con un appezzamento piccolo (al massimo 50 metri quadrati) o con pochi vasi, e prima di ampliare l’estensione della vostra coltivazione, fate passare un’intera estate di lavoro.
Il suolo e le piante richiedono cura continuativa durante tutto l’anno, quindi calcolate di dedicare almeno mezz’ora di tempo ogni giorno, in piena estate anche un’ora.
Alcune attività di irrigazione o raccolta sono preferibili nelle prime ore del mattino (se volete fare i fiori di zucchina ripieni e li raccogliete al pomeriggio, avrete tutti i petali aperti e sarà più difficile chiudere il fiore senza spezzarlo), altre la sera, ma ciò che è importante è la costanza.
L’avvicendarsi delle stagioni è fondamentale per la crescita delle piante ortive adatte alle nostre latitudini, elencate le varietà che intendete coltivare e poi consultate una tabella dei periodi di semina.
L’orto necessiterebbe di una buona esposizione solare, di un terreno ricco di humus e di un facile accesso, ma è difficile trovare uno spazio orticolo che ci calzi a pennello. Per consolarvi, osservate i parcheggi e le strade della vostra città, anche quelli all’ombra sono infestati da ogni genere di pianta, tenuta a bada dai giardinieri comunali; le piante sono forti e coraggiose (soprattutto quelle infestanti), voi dovete solo assecondarle un po’ e prendervi cura di quelle che più vi interessano.
Organizzate il vostro orto in modo da lasciare alle piante lo spazio sufficiente per crescere (una pianta di zucchina richiede un metro quadrato di suolo, un ravanello 25 centimetri quadrati); avere dei passaggi facili tra le piante, per non rischiare di calpestarle; costellare l’orto di erbe aromatiche e fiori che attirano gli insetti: sviati dai colori e dai profumi alcuni insetti potrebbero decidere di preferire una calendula ai vostri fagioli.
La scelta delle piante ortive va fatta tenendo conto di esposizione solare, suolo e spazio a disposizione: non seminate uno zucchino in un vaso di 20 centimetri di diametro e carote in un terreno argilloso. Per non sbagliare la tecnica migliore è provare, ma se siete dei perfezionisti e non volete concedervi il lusso di imparare facendo, consultate un testo di orticoltura (si veda il campo “approfondimenti” in fondo alla scheda) per conoscere con precisione le caratteristiche di ogni pianta.tempi e cicli, il grano non va seminato in primavera, mentre i pomodori sì, ma prima in semenzaio.
Calcolate lo spazio che avete a disposizione e immaginate l’avvicendamento delle colture prima di iniziare le semine.
Seminate le erbe e gli ortaggi che usate di più in cucina, ma provate anche qualche pianta meno conosciuta per ampliare i vostri orizzonti orticoli e culinari. Per esempio provate a coltivare il coriandolo, è un’erba aromatica dall’aroma pungente, usata in molte ricette orientali e nordiche, se scoprite che non vi piace, è una pianta che attira gli insetti e protegge le altre colture dal loro attacco, quindi vale comunque la pena coltivarla.
Attenti al consumo degli elementi nutritivi del terreno. Dovete alternare le piante forti consumatrici con quelle medio e deboli consumatrici, per non impoverire eccessivamente il terreno.
Un esempio di piante forti consumatrici sono le molte varietà di cavolo, i cetrioli, le patate, le zucche e le zucchine. Un esempio di piante medio-consumatrici sono le cipolle, l’aglio, le carote, la lattuga, gli spinaci, i ravanelli, i peperoni e i meloni. Infine un esempio di piante deboli consumatrici sono tutte le varietà di fagioli, le erbe aromatiche, i piselli.
Un’eccezione? I pomodori, devono essere sempre coltivati nello stesso posto.
In natura la monocoltura non esiste, le piante crescono meglio se si alternano e hanno persino delle preferenze sulle loro vicine: non si danno fastidio se hanno radici che si ramificano in modo diverso, si aiutano se alcune attirano insetti o parassiti dannosi per altre, alcune si riparano dal troppo sole grazie all’ombra delle foglie altrui, altre si arrampicano sul sostegno fornito dal fusto della vicina e così via. Il mondo delle consociazioni, ovvero dell’aiuto reciproco che le piante si forniscono, è molto vario. Ecco alcuni esempi.
I buoni vicini sono rappresentati da: insalate – ravanelli – cavoli rapa; carote – cipolle; pomodori – sedano; fagioli – mais.
Al contrario i cattivi vicini sono: insalata – prezzemolo; pomodori – finocchi; cavoli – cipolle; patate – pomodori.
Con un piccolo orto a disposizione, anche l’attività della cucina è influenzata nelle sue pratiche stagionali. Un piccolo ma sostanzioso vantaggio è quello di avere a disposizione erbette fresche e primizie. Al di là dell’ottimo e conosciutissimo pesto, le piantine ‘fatte in casa’ fanno scoprire la bontà delle foglie tenere del ravanello e degli spinaci crude in insalata, le foglie della carota nella minestra, le fette di zucca (buccia compresa) cotte nel forno con sale olio e noce moscata, le fragole in autunno, che se vengono dal balcone non devono nemmeno essere lavate.
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