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A Como tutti in piazza per rispondere all’irruzione fascista nella sede di una onlus. Per la presidente della Camera Laura Boldrini “bisogna ripartire dalla nostra storia”.
Sul lungolago di Como si è tenuta la marcia contro ogni forma di fascismo e intolleranza. Ci sono i partigiani, d’altronde la manifestazione si chiama E questo è il fiore che richiama proprio l’inno partigiano Bella ciao, ci sono i circoli Arci, molte associazioni di volontariato, ma soprattutto moltissimi cittadini: è questa la risposta che la città ha deciso di dare all’irruzione, da parte di un gruppo di estrema destra, nella sede di Como senza frontiere, un’associazione che si occupa di accoglienza ai migranti.
Ho deposto un mazzo di fiori al Monumento della #Resistenza europea a #Como
“La foglia concima il terreno su cui nascerà la libertà” #noalfascismo #Comosenzafrontiere #equestoèilfiore pic.twitter.com/JdrNZPKIyC— laura boldrini (@lauraboldrini) 9 dicembre 2017
In viaggio verso #Como per dire no ad ogni fascismo e intolleranza #9dicembre #equestoèilfiore pic.twitter.com/3JNWGFzVd3
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) 9 dicembre 2017
E c’è anche la politica visto che la marcia è stata organizzata da Partito democratico ma ha avuto l’adesione di molti altri partiti: ma niente comizi sul palco installato presso il monumento alla Resistenza, altro luogo scelto per la sua simbolicità. A prendere il microfono sono ragazzi e volontari per la lettura di scritti e memorie di condannati a morte dal fascismo.
La presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini questa mattina in una intervista al quotidiano La Repubblica, che di recente è stato a sua volta oggetto di un blitz fascista da parte di Forza nuova con tanto di lanci di fumogeni a volto coperto per protesta contro il presunto “appoggio della stampa di regime al verbo immigrazionista che serve gli interessi di ong, coop e mafie varie”, ha spiegato che “bisogna ripartire dalla nostra storia: la liberazione dal nazifascismo non fu un evento di parte, ma un atto corale dell’Italia che si ribellava al regime per riprendersi la libertà”. Eppure a Como oggi ci sono anche gli skinhead di proprio del partito Forza nuova: volevano organizzare una contro-manifestazione, che è stata però vietata loro dalla questura, e hanno dovuto ripiegare su un meeting in un albergo.
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