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Quando l’innovazione tecnologica entra nel nostro stile di vita la società del futuro è un po’ più vicina.
Le università di tutto il mondo sono d’accordo: abbiamo bisogno di un cambiamento delle pratiche quotidiane per formare un sistema sociale consapevole e sostenibile. Lo scopo della cosiddetta hybrid society, la società ibrida, è proprio quello di sviluppare la capacità di adattamento, la resilienza, della società umana. Per arrivare a questo è necessario che il cambiamento parta dal basso, dallo stile di vita del singolo individuo, per costituire le basi di una nuova società più avanzata e responsabile.
L’elemento chiave è l’interazione tra le pratiche sociali e l’innovazione tecnologica sostenibile.
Se il singolo usa la tecnologia a favore dell’ambiente, dall’inglese pro environment technology (Pet), per esempio spostandosi con un’automobile ibrida o provvedendo all’approvvigionamento energetico domestico con fonti rinnovabili, questo atteggiamento ha delle forti conseguenze sullo stile di vita della comunità.
Nel documento Lifestyle practise and pro-environment technology, i ricercatori dell’Università della California dimostrano proprio come le attitudini del singolo migliorino la consapevolezza delle persone.
Un esempio pratico si trova in tutte le nostre città. La mancanza di tecnologia innovativa e di soluzioni efficienti per minimizzare l’impatto ambientale incentiva l’uso dei mezzi privati non sempre rispettosi dell’ambiente e della salute dell’uomo. Nelle realtà urbane i trasporti hanno un ruolo fondamentale all’interno della società. Per questo, la sfida ambientale riguarda la diminuzione del traffico e dei tempi di percorrenza, il miglioramento della qualità dell’aria e l’inquinamento.
La soluzione appare semplice, tuttavia non è così scontata. A Taiwan è stato dimostrato che non è sufficiente pensare alle città intelligenti e la mobilità in modo sostenibile per risolvere il problema. Bensì è necessario aumentare la responsabilità dei singoli cittadini, veri e propri catalizzatori del cambiamento, incentivati ad acquistare veicoli ibridi, a usare il car sharing o gli autobus elettrici, per ottenere un miglioramento su scala globale.
L’hybrid society è sostenibile non solo perché gli individui che la compongono usano automobili a doppia alimentazione. Questo tipo di società si basa su uno stile di vita consapevole, un’etica e dei criteri che spingono a nutrirsi con cibo sano, a scegliere una scuola per i nostri figli che abbia delle attività all’aperto, ridurre i consumo di tutte le risorse, usare le innovazioni tecnologiche, scegliere di acquistare capi d’abbigliamento, detergenti, cibo e oggetti in mercati che rispettano il lavoro e i diritti delle persone e della terra.
Con questi criteri, durante l’International sustainable conference che si è tenuto a Basilea nel 2012, una ricercatrice dell’Università di Nijmegen in Olanda ha definito una società sostenibile come una società ibrida. Pensare, per esempio, a un nucleo urbano progettato in maniera sostenibile influisce sulla formazione di una società resiliente, in grado di autosostenersi, perché ogni individuo, motivato dai frutti dell’innovazione tecnologica, ha assorbito uno stile di vita cooperativo e condiviso, rispettoso dell’ambiente e del prossimo.
La società e la città crescono di pari passo e si influenzano reciprocamente nel loro sviluppo, come un unico organismo. Ogni individuo, organizzazione o governo fa la sua parte per la crescita di questa struttura, assumere singolarmente uno stile di vita sostenibile è il punto di partenza per avere una società consapevole, domani.
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