Diritti umani

Cos’è la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Adottata nel 1989, la Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’Onu riconosce per la prima volta che anche i bambini godono di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.

Grazie all’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Uncrc), approvata nel 1989, i bambini non sono più stati visti come oggetti passivi che dovevano essere assistiti, ma piuttosto come persone che partecipano attivamente alle decisioni da prendere e che sono titolari di diritti inalienabili. Nel 1989 il mondo, attraverso la Convenzione, ha fatto una promessa ai bambini: che avrebbe fatto tutto il possibile per proteggere e promuovere i loro diritti, per consentire loro di crescere e di esprimere il loro pieno potenziale.

Una bambina cucina con la sua mamma
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata realizzata coniugando differenti esperienze culturali e giuridiche edenuncia, per la prima volta, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo (Photo by Tim Clayton/Corbis via Getty Images)

La storia della Convenzione sui diritti dell’infanzia

Approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e depositata il 5 settembre 1991, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza racchiude in un unico trattato l’intera gamma dei diritti civili politici, economici, sociali e culturali dei bambini, elevandoli a tutti gli effetti a soggetti di diritto. Il testo rappresenta la prosecuzione e il perfezionamento di precedenti trattati, come la prima Carta dei Diritti del Bambino, scritta nel 1923 da Eglantyne Jebb, in seguito fondatrice di Save the Children. Nel 1924, basandosi su quel testo, venne redatta la Dichiarazione di Ginevra che rappresentò poi la base per la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata dall’Onu il 20 novembre 1959, quest’ultima ispirò l’attuale e definitiva convenzione.

Bambina in una clinica medica
La convenzione non deve garantire solo il diritto alla vita, ma anche la sopravvivenza e lo sviluppo (Photo by Neil Thomas/Corbis via Getty Images)

La convenzione più ratificata, mancano Stati Uniti e Somalia

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è il trattato sui diritti umani più ratificato della storia. 196 paesi si sono impegnati a rispettare i principi generali e i diritti fondamentali in essa contenuti, ovvero tutto il mondo eccetto Stati Uniti e Somalia. L’Italia l’ha ratificata con il 27 maggio 1991.

Partita di calcio tra bambini
Il Comitato Onu analizza l’attuazione della Convenzione nei paesi che l’hanno ratificata, organizza delle giornate dedicate a temi specifici e redige i commenti generali, utili ad interpretare correttamente il trattato (Photo by: Godong/Universal Images Group via Getty Images)

Cosa prevede la Convenzione sui diritti dell’infanzia

La Convenzione è composta di 54 articoli e da tre protocolli opzionali, concernenti i bambini in guerra, lo sfruttamento sessuale e la procedura per i reclami. Il testo è ripartito in tre parti, la prima contiene l’enunciazione dei diritti, la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della convenzione, mentre la terza descrive la procedura di ratifica. Il Comitato Onu ha individuato quattro principi generali e fondamentali per offrire garanzie minime a tutela dell’infanzia e in grado di fornire un orientamento ai governi per l’attuazione della convenzione.

Non discriminazione (art. 2)

I diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione e a prescindere da ogni considerazione di opinione politica o altra del bambino o dei suoi genitori

Superiore interesse (art. 3)

In ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.

Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6)

Gli stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra paesi.

Ascolto delle opinioni del minore (art. 12)

Questo articolo prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

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