
Sarebbero in atto delle trattative col paese africano per favorire la “migrazione volontaria” dei gazawi. Per molti è espulsione forzata.
Il lancio di un missile intercontinentale da parte della Corea del Nord ha provocato la dura reazione di Washington.
Quello effettuato dalla Corea del Nord sarebbe stato davvero il lancio di un missile balistico intercontinentale . La conferma è arrivata nella giornata di ieri, martedì 4 luglio, da parte degli Stati Uniti di Donald Trump. Washington ha parlato di “nuova escalation” e attraverso il suo segretario di stato Rex Tillerson ha definito quella di Pyongyang una minaccia diretta invocando “un’azione globale” contro il regime di Kim Jong-un.
https://www.youtube.com/watch?v=rDAtGyt1T2w
Il missile lanciato dall’esercito coreano – definito ironicamente dal leader della nazione asiatica “un regalo agli americani” nel giorno della loro festa nazionale – è secondo il Pentagono un Hwasong-14. Gli Stati Uniti avevano inizialmente sollevato dubbi sul fatto che si trattasse di un razzo a così lunga gittata. L’agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang, la Kcna, ha fatto sapere che il missile è in grado “di trasportare una grossa testata nucleare” e che il test effettuato “ha fornito una risposta positiva a tutti i criteri tecnologici analizzati, compresa la resistenza al calore e la stabilità strutturale”.
Più in generale, il fatto che la Corea del Nord sia dotata di tali mezzi militari potrebbe modificare l’atteggiamento della comunità internazionale. La Casa Bianca ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si terrà oggi alle 21 ora italiana. Da parte sua, l’Unione europea ha denunciato “la flagrante violazione di numerose risoluzioni Onu”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sarebbero in atto delle trattative col paese africano per favorire la “migrazione volontaria” dei gazawi. Per molti è espulsione forzata.
Il portavoce dell’Onu, Stéphane Dujarric, ricorda il diritto internazionale: “I giornalisti devono essere rispettati e protetti”
Ore di tensione con l’Idf ma passa la linea Netanyahu che prevede l’eliminazione di Hamas e, successivamente, la restituzione agli arabi.
Avviata in Tibet la costruzione della più grande diga idroelettrica del mondo, che suscita però inquietudini ambientali, sociali e geopolitiche.
Il presidente dell’Ecuador Noboa ha firmato un decreto esecutivo che cancella sei ministeri, compreso quello dell’Ambiente.
Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà lo Stato palestinese. Avverrà all’assemblea generale dell’Onu di settembre.
Nelle ultime ore ci sono stati lanci di razzi e bombardamenti aerei tra Cambogia e Thailandia, che si contendono alcune terre di confine.
Identità clonate e video realistici minacciano la privacy: la Danimarca prepara la prima legge in Europa contro i deepfake, riconoscendo il diritto d’autore su volto, voce e corpo.
Due degli scrittori russi contemporanei più famosi in patria e all’estero sono di nuovo nel mirino delle autorità russe.