Uno studio spiega che, nella fase di “picco”, perderemo tra 2 e 4mila ghiacciai all’anno. Quelli delle Alpi tra i primi a scomparire.
Ci vorranno tra i 200 e i 1.000 anni, ma il ghiaccio al Polo Sud è destinato a sciogliersi. E’ quanto affermano due studi statunitensi indipendenti, il primo condotto da Eric Rignot della Università della California e il secondo da Ian Joughin della Università di Washington. Secondo i gruppi dei due scienziati, che si sono
Ci vorranno tra i 200 e i 1.000 anni, ma il ghiaccio al Polo Sud è destinato a sciogliersi. E’ quanto affermano due studi statunitensi indipendenti, il primo condotto da Eric Rignot della Università della California e il secondo da Ian Joughin della Università di Washington. Secondo i gruppi dei due scienziati, che si sono entrambi focalizzati sul ghiacciaio Thwaites, nell’ovest dell’Antartide, il processo è ormai inarrestabile e comporterà un aumento del livello globale dei mari di almeno 60 centimetri.
Il Thwaites ricopre un’importanza fondamentale: poiché contribuisce a mantenere sotto controllo tutta la crosta glaciale dell’area ovest-antartica, la sua progressiva scomparsa minaccia tutta la zona e rischia di rilasciare in mare ghiaccio sufficiente per far aumentare il livello del mare di un altri 3-4 metri rispetto alle previsioni.
Il team di Joughin ha usato immagini radar per mappare la cosiddetta “linea di grounding” o di radicamento del Thwaites, cioè il punto che divide idealmente il ghiaccio che poggia direttamente sul mare da quello che poggia sulla terraferma.
In pratica, se la maggior parte del ghiacciaio poggia direttamente sull’acqua e solo marginalmente a terra, le crepe che si formano in quest’area saranno più pericolose perché, finendo in mare, hanno più probabilità di sciogliersi in tempi relativamente rapidi e di accelerare il processo di innalzamento (stimato in 10 centimetri ogni secolo).
Secondo il modello di Washington, quindi, il destino del Thwaites è ormai segnato e il suo scioglimento completo è previsto in un arco di tempo che va tra i 200 e i 900 anni.
Gli scienziati californiani hanno invece preso in esame anche altri due ghiacciai, ovvero il Pine Island e il sistema di ghiacciai Smith-Kohler, misurando di quanto si sono ritirati nel periodo che va dal 1992 al 2011: il Thwaites di 14 chilometri, il Pine Island di 31 km, e il sistema di ghiacciai Smith-Kohler di 35 km.
Entrambe le ricerche confermano un collasso inarrestabile e irreversibile.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Uno studio spiega che, nella fase di “picco”, perderemo tra 2 e 4mila ghiacciai all’anno. Quelli delle Alpi tra i primi a scomparire.
Sulla base di un accordo del 2023, parte degli abitanti delle isole Tuvalu (che saranno sommerse dal Pacifico) potrà rifugiarsi in Australia.
Il servizio Copernicus ha pubblicato i dati relativi ai primi undici mesi del 2025: il riscaldamento climatico sfiorerà il record dello scorso anno.
Un compromesso piatto e al ribasso. La Cop30 sul clima ha deluso le aspettative ed è terminata con accuse reciproche tra i governi.
Si è chiusa la prima settimana di negoziati alla Cop30 di Belém. Il mondo è diviso ma il Brasile vuole risultati concreti.
Un’analisi di Carbon Brief ha mostrato come da un anno e mezzo le emissioni complessive di gas ad effetto serra della Cina non crescano.
La guerra commerciale e i conflitti armati hanno parzialmente oscurato le numerose e deleterie scelte sul clima di Donald Trump nel suo primo anno del nuovo mandato da presidente.
“Una distruzione senza precedenti”. La prima valutazione delle Nazioni Unite sul passaggio dell’uragano Melissa è drammatica.
L’uragano Melissa è il più potente ad aver mai colpito la Giamaica. La situazione sull’isola è “catastrofica”, secondo le autorità locali.

