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Comincia il 20 giugno in Lombardia una serie di incontri con autori – da Enrico Camanni a Paolo Cognetti – che nei loro libri hanno raccontato la montagna. Per insegnarci che viverla è un privilegio, per questo va rispettata.
“Quando ho visto la foto degli alpinisti in coda sull’Everest, mi è venuto da piangere. È stato profanato un posto che doveva restare sacro. In tutte le civiltà, la montagna è il punto d’incontro fra l’uomo e la divinità: è un luogo che va rispettato”.
Risponde così Ruggero Meles, alpinista e scrittore, quando gli chiediamo cos’ha provato leggendo la notizia del sovraffollamento sull’Himalaya che ha portato alla morte di tanti scalatori mentre attendevano di raggiungere la vetta più alta del Pianeta.
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Da un lato, la montagna è meta di turismo sfrenato, i cui effetti negativi si sommano a quelli del riscaldamento globale. “Se uno guarda l’immagine del ghiacciaio della cima Piazzi sull’etichetta della Levissima e poi lo va a vedere, si sente male: nella realtà è completamente diverso. Addirittura, si vedono cadere pezzi di ghiaccio”, racconta Meles. D’altra parte, però, le località montane sono soggette al fenomeno dello spopolamento poiché sempre più giovani scelgono di trasferirsi nei centri urbani.
Per questo la rivista Orobie, della quale Meles è collaboratore, si è fatta promotrice di un ciclo di appuntamenti dal titolo Crocevia. Sentieri e autori che si incontrano. L’obiettivo è raccontare la montagna a 360 gradi, per imparare ad amarla ed averne cura: “Spesso se ne parla in termini di prestazioni, atleti, corsa, arrampicata… Ma è qualcosa di più complesso. Per questo la descriveremo con l’aiuto di quattro scrittori che l’hanno vissuta fino in fondo, ognuno a modo suo”, spiega l’alpinista.
L’ospite della prima serata, che si terrà il 20 giugno nello splendido monastero di Astino a Bergamo, sarà Enrico Camanni, fondatore dell’innovativo periodico Alp e promotore del progetto Sweet mountains per il turismo sostenibile nelle regioni montane. Il secondo incontro, in programma per il 30 agosto nello spazio Oto lab a Lecco, vedrà protagonista Nives Meroi, la prima donna italiana ad aver scalato tutti gli ottomila. Il 16 settembre a Monza sarà la volta di Irene Borgna, giovane autrice che ha collaborato alla redazione de Il pastore di stambecchi, mentre la rassegna si concluderà il 20 settembre a Morbegno – Città delle alpi 2019 – con Paolo Cognetti, vincitore del premio Strega per Le otto montagne.
“Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le alte montagne sono per me un sentimento”, ha detto uno dei più grandi alpinisti italiani, Reinhold Messner. Ed è la frase che riassume perfettamente il modo in cui si dovrebbe vivere la montagna: scoprendo ogni piccolo dettaglio che ha da offrire – rispetto alla città, è un altro mondo – con una leggerezza tale da non lasciare impronte. E con la consapevolezza che ogni passo è un dono. Le vette più impervie sono inaccessibili ai più: per questo è un privilegio poterle scoprire attraverso le immagini e le parole di chi ha avuto la soddisfazione di sentirne il profumo.
L’uomo, da solo. Non in lotta con la montagna, ma con lei impegnato in un dialogo profondo. Questo è il mio modo di vedere l’alpinismo.Reinhold Messner
Tutti gli incontri di Crocevia sono ad ingresso gratuito. È preferibile prenotare inviando una mail a [email protected] o telefonando allo 035.240.666. Di seguito il calendario degli appuntamenti.
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