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I cuccioli sono una lieta presenza in casa di chi ama gli animali. Ma ci sono regole alimentari da seguire se si vuole che mamma e prole siano sani e vitali.
La primavera è senz’altro il periodo migliore per la nascita dei cuccioli. E che sia della gattina di casa o della cagnolina, che sia stata programmata, desiderata o frutto di un accoppiamento casuale, una cucciolata è sempre un modo felice di celebrare la natura e le sue meraviglie. A patto, però, che mamma e piccoli abbiano l’assistenza migliore possibile, ci si sia premurati di avere persone che possono accogliere nelle loro famiglie i nuovi nati e, ancora, che la gestazione e lo svezzamento siano fatti nella maniera migliore per garantire la salute e il benessere futuro della famigliola a quattro zampe. Per tracciare le linee guida di questo percorso abbiamo chiesto l’aiuto della dottoressa Chiara Dissegna, medico veterinario nutrizionista che collabora con il team di Nutravet, nutrizione animale.
Per l’organismo allattare è uno sforzo energetico e metabolico incredibile e la femmina perciò deve essere nutrita nel migliore dei modi. I fabbisogni energetici, infatti, aumentano in maniera considerevole in questo periodo, ovviamente anche in rapporto al numero di cuccioli attesi dalla futura mamma. Sia per i cani che per i gatti si può arrivare a una richiesta tripla di cibo rispetto al normale fabbisogno di mantenimento. È importantissimo che in questo periodo venga seguita una dieta ben bilanciata anche per quanto riguarda minerali e vitamine. E ciò riguarda in particolar modo il calcio che è un elemento indispensabile per il corretto sviluppo dei cuccioli. Nei cani un’ecografia di controllo per verificare il numero indicativo dei piccoli è sempre una buona prassi e, in questo caso, servirà anche a vagliare la dieta quotidiana della futura mammina.
La dieta in lattazione può proseguire con le integrazioni della gravidanza, in particolar modo per quanto riguarda EPA (Acido Eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) che servono anche al corretto accrescimento dei lattanti. Un po’ di movimento è sempre indicato durante l’allattamento, ma è bene seguire le esigenze della mamma e le necessità dei cuccioli. In particolar modo nella prima settimana la femmina sarà impegnata nell’accudimento dei nuovi nati e deve, quando é possibile, riposare e restare tranquilla con i suoi piccoli in un ambiente adeguato.
La cagnolina, dopo il parto, se alimentata correttamente, ritorna al peso forma in tempi molto rapidi perché quasi tutti i chili accumulati in gravidanza erano costituiti dai feti e dagli invogli fetali. Nella gatta è diverso poiché il felino accumula molto grasso durante la gestazione che verrà utilizzato, in un secondo tempo, come riserva energetica per allattare. E sarà solo dopo la fine dell’allattamento che la gattina tornerà al suo peso iniziale.
Lo svezzamento è un momento molto critico per i cuccioli. Non tutti i tessuti si sviluppano contemporaneamente. Nel nuovo nato il tessuto osseo è il primo a formarsi e per il suo sviluppo viene destinata gran parte dell’energia assunta con il latte materno. Dopo la formazione ossea, seguono gli altri componenti dell’organismo con in primo piano il tessuto muscolare e quello adiposo. È molto importante conoscere queste tappe perché, durante il delicato momento dello svezzamento dei cuccioli, le razze cosiddette precoci (cioè quelle di piccola taglia) saranno già molto avanti per quel che riguarda lo sviluppo del tessuto osseo. Al contrario quelle poco precoci, come le grandi o giganti, saranno ancora nel periodo del suo pieno sviluppo. Alterazioni nella dieta in questa fase portano perciò a enormi problematiche osteoarticolari nelle grandi razze e ad altri problemi (come, per esempio, la predisposizione all’obesità) nei cani di piccola taglia.
Il periodo in cui iniziare lo svezzamento è molto variabile e dipende da tanti fattori, primo tra tutti dal numero dei cuccioli. Cucciolate molto numerose sono estremamente stancanti per la mamma che può avere la necessità di essere supportata. Classicamente il tutto si inizia a 3 settimane con l’aggiunta dei primi alimenti solidi anche se, seguendo quanto si sta facendo nell’uomo (nel quale, ormai, si conoscono i benefici dell’allattamento prolungato) si possono lasciare i cuccioli all’allattamento materno fino a quando la mamma riesce e ne ha voglia, inserendo comunque alimenti solidi intorno alle 4 settimane e aumentando gradualmente la quantità nel tempo successivo.
Ovviamente, soprattutto se ci troviamo di fronte a razze di cani o di gatti particolarmente problematici ( quelle con problemi di prognatismo tipo il bouledogue francese o alcuni gatti come i persiani) il consiglio del veterinario nutrizionista diventa indispensabile e aiuterà a garantire alla prole e alla mamma le cure e il benessere necessario per affrontare insieme i delicati periodi della crescita e della fine della gravidanza.
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