
Quali sono le strategie per decarbonizzare i fertilizzanti in agricoltura, oggi responsabili del 2,1 per cento delle emissioni globali di gas serra.
Il gruppo Davines presenta il primo rapporto di sostenibilità, documento che illustra le attività che l’azienda ha svolto nell’ambito della sostenibilità nel 2015.
Il gruppo specializzato in cosmesi dall’anima green Davines ha presentato il suo primo rapporto di sostenibilità per l’anno 2015 nella splendida cornice offerta dal parco culturale del Labirinto della Masone, in provincia di Parma – città dove l’azienda è stata fondata nel 1983.
La decisione del gruppo di pubblicare e divulgare per la prima volta un documento che illustri le attività che l’azienda ha svolto nell’ambito della sostenibilità è la naturale conseguenza di un approccio pioneristico volto alla continua ricerca di etica e sostenibilità ambientale che contraddistingue Davines sin dai primi anni di attività.
L’approccio olistico di Davines non si rispecchia soltanto nella composizione dei suoi prodotti, sempre più svincolati dalla chimica fossile (il 53,34 per cento degli ingredienti delle materie prime impiegate sono naturali, il 58 per cento proviene da produttori a filiera controllata e l’83 per cento è altamente biodegradabile), ma anche nel tentativo di conciliare il successo della propria intera attività di impresa con un impatto che sia il più possibile positivo non solo sull’ambiente, ma anche sulla comunità con cui si relaziona: dipendenti, fornitori e clienti.
Negli anni il gruppo ha avviato numerosissimi progetti in tal senso: nel 2006, per esempio, Davines ha aderito per la prima volta a ImpattoZero® , il progetto LifeGate che calcola, riduce e compensa le emissioni di CO2; l’adesione è stata confermata negli anni fino al raggiungimento nel 2013 del riconoscimento di Ambasciatore a Impatto Zero® e, nel 2015, di un totale di 1.027.594 mq di foreste conservate e tutelate tra Italia e Madagascar e 19.000 alberi da frutto piantumati in El Salvador – America – e in Uganda – Africa.
Il concetto di bellezza viene letteralmente riconnotato da Davines: non solo “bellezza estetica”, ma soprattutto “bellezza etica” con un approccio più ampio che guarda alla cura di se stessi, ma anche degli altri. Questi concetti sono ben espressi, per esempio, nelle Giornate della Bellezza Sostenibile e in I Sustain Beauty, l’iniziativa con cui l’azienda invita la propria community a impegnarsi in attività finalizzate a generare, promuovere e tutelare la bellezza in ambito artistico, sociale o ambientale.
Il percorso Davines in ambito etico e ambientale non si arresta: obiettivo primario per i prossimi mesi e per l’anno 2016 è il qualificarsi quale Benefit Corporation. Le B Corp sono aziende certificate che intendono ridefinire il concetto di successo nell’ambito del proprio business: oltre all’obiettivo del profitto, esse competono per massimizzare l’impatto positivo su società e ambiente, apportando soluzioni innovative alle problematiche ambientali e sociali e rispettando al contempo i più elevati standard di performance, trasparenza e responsabilità.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Quali sono le strategie per decarbonizzare i fertilizzanti in agricoltura, oggi responsabili del 2,1 per cento delle emissioni globali di gas serra.
Grazie al progetto didattico del Gruppo Prada e Ioc-Unesco, tra creatività e osservazioni naturalistiche.
I Paesi delle isole del Pacifico contro la decisione del Giappone di sversare entro l’estate le acque della centrale nucleare di Fukushima nell’Oceano.
L’ennesimo danno della siccità in Kenya: milioni di uccelli, in mancanza di erba, stanno devastando i campi. Saranno soppressi con un avicida pericoloso.
Il World economic forum ha stilato la classifica dei dieci maggiori rischi globali: sei riguardano le condizioni del pianeta.
La Svezia ha annunciato la scoperta di un enorme giacimento di terre rare, fondamentali per la transizione verde e per le quali la Ue dipende dalla Cina.
Nel 2007 il governo dell’Ecuador aveva chiesto finanziamenti per poter lasciare nel sottosuolo il petrolio del parco Yasuní. Il piano non ha funzionato.
Il declino della popolazione di impollinatori ha dirette conseguenze sulla vita umana: per la prima volta, uno studio mette in correlazione i due fenomeni.
Montagne senza la neve a causa dell’assenza di piogge, laghi e fiumi a secco: in Italia a rischio non solo il turismo ma anche i raccolti agricoli.