![Leggera, semplice, compatta: cosa offre la nuova Dacia Spring, l’elettrica accessibile che ha conquistato l’Europa](https://cdn.lifegate.it/y3NZ_z_SwlfS-bRKc1RKRbUIIYw=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/daciaspringbeige-actioncetadipro.jpg, https://cdn.lifegate.it/aW38donedWm0TL4aVqdBwq3ZuFE=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/daciaspringbeige-actioncetadipro.jpg 2x)
Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
In futuro, le auto sapranno sempre di più su chi le sta utilizzando, per soddisfare ogni possibile esigenza. Quali i vantaggi (e i possibili rischi)?
”Se analizziamo e capiamo i dati possiamo riconoscere i desideri dei clienti in maniera ancora più accurata e creare servizi sulla base di queste informazioni. Così possiamo ottimizzare la nostra gamma di vetture e servizi, per rispondere alle diverse necessità dei clienti e dei singoli mercati”. Letta superficialmente, questa dichiarazione di Felix Schwabe (Responsabile dello sviluppo del business basato sui dati per Audi), potrebbe sembrare la classica uscita a effetto di cui però, spesso, si fatica a comprendere il senso profondo. In realtà, in queste poche righe c’è tutto – o quasi – il futuro dell’automobile, almeno come se lo sono immaginato in Audi, sia per quello che riguarda il modo di fruire dell’auto da parte dei clienti, sia del modello di business per le Case.
Anzi, nelle dichiarazioni di Schwabe c’è anche un po’ del presente, perché già oggi sul display di un modello Audi si possono ottenere informazioni fondamentali come la stazione di ricarica più vicina (e prenotarla), conoscere eventuali pericoli presenti sulla strada (chiazze d’olio o veicoli in panne) e, addirittura, essere informati su quale velocità tenere al fine di trovare il semaforo verde (in questo caso, ovviamente, anche l’infrastruttura deve essere connessa). Funzionalità molto utili oggi, che diventeranno fondamentali in futuro, dal momento che saranno la base per la guida autonoma. A tutto ciò si aggiungono servizi – alcuni dei quali già presenti attualmente, ma che si evolveranno sempre di più – che permettono anche delle partnership commerciali con aziende terze; alcuni esempi sono il meteo, le informazioni sul traffico e l’intrattenimento nel senso più ampio del termine (la musica in streaming, per esempio). A tutti questi aspetti lavora una vera e propria task force all’interno del Gruppo Volkswagen di 5mila esperti digitali.
Voci molto delicate, quando si parla di queste tematiche, sono la privacy e la protezione/gestione dei dati generati. Molte auto, già ora, inviano i dati a un sistema di back-up, gestito dalla Casa stessa, dove vengono automaticamente resi anonimi. Già, ma quale uso viene fatto di questi dati, oltre a quello di personalizzazione dei servizi? Per rimanere in Audi, sull’elettrica e-tron, per esempio, alcuni parametri come la velocità e l’utilizzo dei sistemi di assistenza possono essere estrapolati e analizzati per dare una direzione ben precisa allo sviluppo; della e-tron stessa ma non solo. Quanto alla protezione dei dati e alla loro sicurezza, per Audi sono una priorità: per la Casa tedesca hanno un ruolo fondamentale nell’automotive, in particolare per quanto riguarda la cyber security e gli aggiornamenti software.
L’aspetto della sicurezza dei dati merita di essere approfondito perché è di cruciale importanza, oggi e in futuro, dal momento che la connettività non farà che aumentare, dalle citycar alle ammiraglie. Per questo motivo, in Audi hanno deciso che forniranno ai propri clienti un’app attraverso la quale scegliere autonomamente quali dati possono essere utilizzati e a quale fine.
Specularmente, gli utenti potranno ricevere – sempre se desiderate – offerte personalizzate.
Come già specificato per la tecnologia Car2X, anche i servizi sopra elencati accrescono le proprie potenzialità quando sono attivi su un numero sempre maggiore di veicoli. In questo, le auto del Gruppo Volkswagen hanno il grande vantaggio di far parte di un grande gruppo, appunto.
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