Le coltivazioni di banane sono minacciate dagli eventi estremi che compromettono i raccolti. La risposta alla crisi è puntare sulle diverse varietà.
Da detenute a sommelier: una storia di riscatto sociale attraverso la cultura del vino
Alcune detenute del carcere di Rebibbia hanno potuto frequentare un corso di sommelier per trovare impiego nella ristorazione una volta conclusa la pena.
Dalla cella di un carcere alla sala di un ristorante. Alcune detenute dell’istituto penitenziario di Rebibbia, una volta scontata la condanna, avranno la possibilità di lavorare nel settore della ristorazione grazie alla frequenza di un corso di sommelier.
Un lavoro dopo il carcere contro la recidiva
Si tratta di 23 donne recluse nel carcere romano che hanno terminato un percorso formativo iniziato a dicembre e tenuto dai docenti della Fondazione italiana sommelier e che il 14 aprile riceveranno il diploma abilitante per la professione. Il progetto è un’iniziativa della Fondazione Severino – nata a fine 2019 per volontà dell’ex ministro della Giustizia Paola Severino – che si occupa di sviluppare percorsi di formazione e di reinserimento sociale e lavorativo per persone detenute ed ex detenute.
“Il nostro impegno è quello di aiutare i detenuti a ricominciare una vita fuori dal carcere – spiega Severino – Si tratta di offrire loro una possibilità lavorativa e di abbassare il rischio di recidiva. Nella maggior parte dei casi, infatti, le persone che trovano un impiego al termine della detenzione non tornano a delinquere”. I progetti formativi riguardano i settori per cui c’è più offerta di lavoro, dalla ristorazione al digital – un’iniziativa in quest’ultimo ambito vedrà coinvolti prossimamente alcuni detenuti minorenni -, e si concretizzano attraverso la collaborazione con diverse realtà che sposano lo scopo della Fondazione.
Il corso di sommelier per i detenuti di Rebibbia: riscatto sociale attraverso la cultura del vino
“Grazie alla disponibilità della Fondazione italiana sommelier e alla sensibilità della direzione e della polizia penitenziaria di Rebibbia abbiamo avviato i corsi di sommelier, una grande novità non solo per il numero delle persone coinvolte, ma anche perché non era così scontato riuscire a portare nell’ambiente del carcere vino e bicchieri. Un’occasione straordinaria per le detenute”.
“L’esperienza del carcere è colma di emozioni, sia per i docenti della Fondazione sia per le detenute che hanno seguito il corso con un’attenzione
e un’intelligenza uniche – ha dichiarato il presidente della Fondazione italiana sommelier Franco Maria Ricci – Hanno appreso la degustazione, l’analisi sensoriale, la geografia dei luoghi, dei vigneti, il senso di una produzione diversificata dal nord al sud del mondo. Ma anche e soprattutto hanno compreso le diversità che il vino offre dal punto di vista emotivo. Crediamo di aver dato non solo un’opportunità, ma una speranza di vita. E lo abbiamo fatto con il vino e la sua cultura, in grado di toccare corde profonde”.
Il progetto non si conclude qui: l’11 aprile è iniziato un nuovo corso di sommelier rivolto a 34 detenuti del carcere maschile di Rebibbia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Versatili e ricchi di proprietà, gli asparagi sono un ortaggio primaverile. Vediamo quali benefici offrono e come utilizzarli in cucina.
A Gemonio, in provincia di Varese, Pappaluga è un’impresa agricola sociale dove i ragazzi con disabilità cognitiva coltivano frutta e verdura con metodo biologico.
La ricetta degli sformatini di carciofi con crema al parmigiano è un classico intramontabile. Sfiziosi e golosi, coccolano il palato, ma con carattere.
I dati raccolti da Pan Europe mostrano un aumento, tra il 2011 e il 2021, dei campioni di cibo contaminati da pesticidi Pfas.
La produzione di soia è tra le cause principali di deforestazione nei paesi tropicali e la maggior parte è destinata agli allevamenti intensivi.
Piccoli e versatili, i semi di chia racchiudono tante proprietà utili per la nostra salute. Svariati anche gli utilizzi in cucina.
Un gruppo di associazioni ambientaliste ha presentato alla Camera dei Deputati una legge per fermare la produzione insostenibile degli allevamenti intensivi.
Il docufilm Food for profit svela il legame tra industria della carne, lobby dell’agroalimentare e potere politico e chiede di fermare i sussidi pubblici agli allevamenti intensivi.