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La star hollywoodiana conferma la sensibilità verso le tematiche ambientali producendo un film sulla storia vera di una femmina di lupo uccisa nel 2012.
Da Wolf of Wall Street ad American wolf. Dalla storia di un broker alla vita di una lupa di Yellowstone. Leonardo DiCaprio smette i panni dell’attore e veste quelli di produttore per raccontare attraverso un film-indagine la storia di 832F, femmina di lupo (Canis Lupus) accolta nel parco di Yellowstone e diventata ben presto beniamina di escursionisti e ricercatori.
La sua fama era dovuta al suo carisma, 832F era infatti una femmina alfa ed era a capo di un branco numeroso, fatto insolito in un branco di lupi nei quali a comandare è solitamente un maschio. L’animale, ribattezzato 0-Six dall’anno di nascita, il 2006, nel dicembre del 2012 deve far fronte al duro inverno che trasforma il parco in un deserto di ghiaccio, le prede scarseggiano ma i suoi cuccioli hanno bisogno di cibo. Prende così una decisione, lasciare l’area protetta del parco per avventurarsi fuori, verso un mondo alieno e ostile. Qui la lupa viene abbattuta con un colpo di fucile da un cacciatore, un anno dopo che l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente aveva deciso di rimuovere i lupi dalla lista delle specie a rischio.
La morte della lupa colpì profondamente media e opinione pubblica negli Stati Uniti, il New York Times dedicò addirittura un necrologio all’animale. DiCaprio, tramite la sua casa di produzione, la Appian Way productions, ha acquistato i diritti dell’omonimo libro scritto da Nate Blakeslee, redattore di Texas Monthly.
L’attore americano conferma così l’amore e l’attenzione per l’ambiente e gli animali. Sono molte le iniziative intraprese dalla star hollywoodiana in difesa del pianeta, lo scorso anno, ad esempio ha donato tre milioni di dollari al Wwf per la tutela delle tigri in Nepal. Pochi giorni fa DiCaprio è stato nominato “messaggero di pace” dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza globale sul cambiamento climatico.
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