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Una dieta antinfiammatoria per cani e gatti anziani è il modo migliore per garantire la loro salute. In primo piano vitamine, oligoelementi e idratazione.
Anche per cani e gatti la dieta antinfiammatoria è diventata importante nell’ottica di un benessere duraturo. E visto che i nostri compagni a quattro zampe stanno diventando sempre più simili a noi, sia per quel che riguarda la salute, sia per la prevenzione di piccole o grandi patologie, in primo piano arriva l’inflammaging, termine che unisce inflammation (infiammazione) e aging (invecchiamento). Sembra esserci, infatti, una stretta correlazione tra invecchiamento e infiammazione cronica di basso grado che non ha sintomi visibili, ma che colpisce l’intero organismo. Per quel che riguarda l’aspetto nutrizionale di questo orientamento dietetico parliamo con la dottoressa Chiara Dissegna, medico veterinario che collabora con il team di Nutravet, nutrizione animale.
L’invecchiamento è un processo fisiologico che colpisce tutti gli esseri viventi. Un cane di piccola-media taglia può essere considerato anziano tra i 7 e i 10 anni, quelli di taglia grande o gigante tra i 6 e gli 8. Il gatto inizia a essere considerato nella terza età tra gli 11 e i 14 anni. L’aspettativa media di vita comunque è di 13-14 anni per i cani e di 12-15 anni per i gatti. L’invecchiamento è legato, oltre che alla razza e alle dimensioni, anche ad altri fattori come l’alimentazione, lo stile di vita, lo stress e l‘attività fisica. L’ obiettivo del nutrizionista veterinario con la dieta e le integrazioni funzionali più corrette è quello, ovviamente, di migliorare la qualità della vita e aumentarne l’aspettativa e controllare le patologie che spesso affliggono i soggetti anziani (artrosi, disfunzioni cognitive, obesità, ecc).
Durante la terza età anche i pet vanno incontro a una riduzione del metabolismo, una minor capacità di digestione e di assorbimento dei principi nutritivi, un irrigidimento delle membrane cellulari, processi ossidativi e perdita di massa muscolare. Su questi punti una dieta adatta, opportunamente integrata, può fare la differenza.
Nella gestione di un pet anziano non devono mai mancare sostanze antiossidanti (vitamina A, vitamina C, vitamina E, omega 3 in testa), micronutrienti con attività immunomodulante (selenio, zinco, vitamina D e vitamina A) e la giusta quantità di prebiotici e probiotici. Parliamo, quindi, soprattutto di acidi grassi omega 3 che hanno il compito di mantenere fluide le membrane cellulari e contribuiscono a un’azione antinfiammatoria. Queste sostanze, inoltre, migliorano e rallentano il declino cognitivo dell’animale anziano e hanno numerosi effetti benefici su apparato cardiocircolatorio, renale, osteoarticolare.
In primo piano anche le vitamine antiossidanti, come la C che neutralizza il perossido di idrogeno e riattiva la vitamina E, altro potente antiossidante capace di bloccare la perossidazione lipidica, una delle prime responsabili dell’invecchiamento organico. L’acido alfa lipoico, infine, è molto utile soprattutto in caso di patologie neurologiche o cognitive che possono affliggere i nostri amici animali durante la terza età.
La dieta antinfiammatoria di un soggetto anziano deve essere ricca di proteine di alto valore biologico, non deve eccedere in fibra o carboidrati ed è importante che contenga il giusto mix di grassi saturi e insaturi. E’ di fondamentale, inoltre, che il cane o il gatto anziano beva a sufficienza per apportare i liquidi basilari per il suo benessere quotidiano.
Spesso, infatti, soprattutto i gatti, sono portati a bere meno, ma dobbiamo considerare che l’acqua è il nutriente più importante nell’alimentazione sia umana che animale. Stimolare a bere i nostri felini e utilizzare alimenti freschi nella ciotola giornaliera è sempre la scelta migliore e può aiutare il micio di casa ad affrontare più serenamente le malattie tipiche della terza età.
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