Nei Paesi Bassi è nata la competizione “Tegelwippen”, che ha l’obiettivo di rimuovere pavimentazioni artificiali per sostituirle con terra e piante.
La diga di Oroville rischia di collassare, 200mila persone sono in pericolo
Con i suoi 230 metri di altezza, la diga di Oroville, in California, a circa 240 chilometri da San Francisco, è la più alta degli Stati Uniti. Il 7 febbraio gli operatori hanno notato danni allo sfioratore principale, ovvero il canale da cui viene fatta defluire l’acqua della diga in eccesso che si riversa nel fiume Feather. Dopo
Con i suoi 230 metri di altezza, la diga di Oroville, in California, a circa 240 chilometri da San Francisco, è la più alta degli Stati Uniti. Il 7 febbraio gli operatori hanno notato danni allo sfioratore principale, ovvero il canale da cui viene fatta defluire l’acqua della diga in eccesso che si riversa nel fiume Feather. Dopo aver rallentato il flusso per effettuare accertamenti, si sono resi conto che l’acqua ha staccato una grossa parte di cemento. Per questo motivo il 12 febbraio il governatore della California Jerry Brown ha dichiarato lo stato di emergenza nelle contee di Butte, Sutter e Yuba, ha richiesto l’evacuazione di 200mila residenti e l’aiuto dei 23mila soldati della Guardia nazionale.
spillway at the #orovilledam – erosion was 1st reported 3 days ago, since then it has grown. pic.twitter.com/MNep5CQ9Ni
— CANGJOCOPS (@CANGJ3OPS) 9 febbraio 2017
Cos’è successo alla diga di Oroville
Una volta stimati i danni, si è deciso di usare lo sfioratore di emergenza per la prima volta da quando la diga è stata costruita, cinquant’anni fa. Questo dispositivo non ha le stesse caratteristiche di quello principale perché non possiede paratie, non è fatto di cemento e fa confluire l’acqua direttamente nel terreno. L’uso di questo canale ausiliario ha aumentato il rischio di collasso perché quando l’acqua comincia a erodere il terreno, si porta con sé i detriti lungo il versante collinare, rischiando di formare un muro d’acqua alto 10 metri.
L’allarme evacuazione
Dopo una settimana di temporali e a causa dello scioglimento della neve, il lago di Oroville ha raggiunto la sua massima capacità. Per questo i funzionari statali hanno dovuto dichiarare lo stato di emergenza e hanno evacuato le tre contee che si trovano in prossimità della diga. Il presidente americano Donald Trump si è impegnato a inviare le autorità federali per gestire la crisi della diga di Oroville. Sean Spicer, il portavoce di Trump, ha sfruttato l’occasione per sottolineare il bisogno di occuparsi delle infrastrutture del paese, una delle promesse elettorali del neopresidente.
Stockton’s 3-140th Aviation transported 7,500 lbs of sand bags to @PlumasCountyCA in support of #CAFlood operations #KeepingCaliforniaSafe pic.twitter.com/OfecVRlt4I
— CaliforniaGuard (@theCaGuard) 12 febbraio 2017
Alcuni gruppi ambientalisti avevano già segnalato il pericolo 10 anni fa
Tre associazioni ambientaliste – Friends of the River, Sierra Club e la South Yuba River Citizens League – avevano già segnalato nel 2005 che lo sfioratore di emergenza era a rischio e avevano chiesto modifiche al progetto per fare costruire, tra le altre cose, un canale di cemento armato da sostituire al beccuccio di cemento posizionato direttamente sul versante collinare a rischio erosione. Le associazioni avevano presentato una petizione alla commissione federale per l’Energia per chiedere di riconsiderare l’autorizzazione alla costruzione della diga, ma nessun provvedimenti fu preso in merito. La costruzione di uno sfioratore di cemento armato avrebbe fatto ricadere l’aumento del prezzo dell’acqua sui distretti che dipendono dal progetto idrico statale, e Ron Stork, direttore dell’associazione ambientalista californiana Friends of the River, ha affermato che è stato per questo motivo che all’epoca non si presero provvedimenti.
Previste ulteriori precipitazioni
L’ordine di evacuazione è stato revocato il 14 febbraio, una volta che il lago è tornato al suo livello normale e che sono state portate a termine le manutenzioni temporanee allo sfioratore di emergenza. Anche se non c’è più un rischio impellente, le previsioni dicono che presto tornerà la pioggia. Se i temporali in arrivo riempiranno di nuovo il lago, l’infrastruttura danneggiata potrà rappresentare ancora un pericolo, quindi lo stato di allerta, che precede l’evacuazione, rimane in vigore: gli abitanti sono tornati a casa e i negozi hanno riaperto ma la gente deve essere pronta a abbondare le case, di nuovo, in caso di necessità. Le autorità stanno monitorando attentamente la situazione e stanno cercando un modo per riparare definitivamente lo sfioratore principale il prima possibile.
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