
Una rovere di quasi mille anni, cresciuta resistendo alle intemperie, è la testimone che servirà per capire come è cambiato e cambierà il clima nel bacino del Mediterraneo.
Negli Stati Uniti la vendita di quasi tutti gli oggetti contenenti avorio da elefante africano sarà proibita da una nuova legge che si spera ponga fine al commercio illegale.
In risposta alla crescita esponenziale del bracconaggio di elefanti africani, lo United States fish and wildlife service ha annunciato un divieto totale sulla vendita di prodotti in avorio negli Stati Uniti, anche tra uno stato e l’altro, entrato in vigore il 6 luglio. Fin dal 1978, anno in cui gli elefanti sono stati dichiarati a rischio estinzione nell’Endangered species act, sono stati imposti divieti e restrizioni sull’importazione di avorio. Tuttavia, la mancanza di rigore nell’applicazione di queste misure ha permesso al famigerato business del bracconaggio di prosperare, causando la morte di oltre 20mila elefanti ogni anno.
Nel 2013 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato un ordine esecutivo, seguito dalla stesura l’anno successivo della National strategy for combating wildlife trafficking che prevede di porre fine al traffico di animali e di proteggere le specie in via di estinzione. Nel settembre del 2015, il presidente cinese Xi Jinping e Obama si sono accordati nell’istituire un divieto sul commercio di avorio sia in Cina che negli Stati Uniti, i due mercati più grandi per la vendita illegale di avorio.
U.S. adopts ‘near-total’ ban on #elephant #ivory trade https://t.co/iB0MhAKjZ9 via @TIME pic.twitter.com/VfO6GNgqWW
— CITES (@CITES) June 2, 2016
Con l’ultima disposizione che entrerà presto in vigore, l’amministrazione Obama porta a compimento il proprio obiettivo. Verranno vietate tutte le importazioni ed esportazioni di avorio di elefante africano. Ci saranno solo poche eccezioni: gli oggetti di antiquariato che hanno più di 100 anni, gli strumenti musicali, le armi da fuoco e i complementi di arredo che contengono meno di 200 grammi di zanne di elefante. Come ha affermato Sally Jewell, la segretaria degli Interni americana: “L’azione audace di oggi sottolinea la leadership e l’impegno degli Stati Uniti nel porre fine al flagello del bracconaggio di elefanti e all’impatto tragico che esso sta avendo sugli animali”.
Le polemiche per la nuova legge non sono mancate. La National rifle association è contro il bracconaggio e il commercio illegale di animali ma è convinta che la nuova legge non proteggerà gli elefanti africani e asiatici, bensì trasformerà i venditori di avorio in criminali e diminuirà il valore di migliaia di oggetti. Secondo Dan Ashe, direttore dell’agenzia del dipartimento degli Interni che si occupa della gestione e conservazione della fauna selvatica, le eccezioni previste dalla legge sono sensate e proteggono i commercianti di oggetti che contengono piccole quantità di avorio: “Abbiamo ancora molto da fare per salvare questa specie, ma oggi è un buon giorno per l’elefante africano”.
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