
In un referendum i cittadini hanno scelto di creare 500 nuove “strade-giardino”, rendendo la capitale francese sempre più verde e a misura d’uomo.
Sei tonnellate d’avorio confiscate in Cina sono state distrutte pubblicamente il 6 gennaio a Guangzhou, nel sudest del paese. All’evento di sensibilizzazione contro il bracconaggio (il video di Wild Aid, qui) hanno partecipato rappresentanti di dieci stati, tra cui Regno Unito, Kenya e Tanzania. La scelta del governo di Pechino è arrivata a circa due
Sei tonnellate d’avorio confiscate in Cina sono state distrutte pubblicamente il 6 gennaio a Guangzhou, nel sudest del paese. All’evento di sensibilizzazione contro il bracconaggio (il video di Wild Aid, qui) hanno partecipato rappresentanti di dieci stati, tra cui Regno Unito, Kenya e Tanzania.
La scelta del governo di Pechino è arrivata a circa due mesi di distanza da un’operazione analoga (sotto il video) messa in atto dagli Stati Uniti a novembre 2013 quando altre sei tonnellate di avorio sono state distrutte a Denver, in Colorado.
Patrick Bergin, amministratore delegato dell’African wildlife foundation ha detto che “il governo cinese è da lodare per l’iniziativa. È stato un passo iniziale coraggioso e fondamentale per elevare a livello mondiale il dibattito sulla questione del traffico di animali selvatici e sul bracconaggio di elefanti”.
Il numero di gli elefanti uccisi dai bracconieri ha raggiunto il record di 25mila esemplari nel 2011 per poi fermarsi a 22mila nel 2012. La Cina ospita il mercato di avorio più vasto al mondo dove viene utilizzato per realizzare oggetti decorativi ed è considerato un materiale alla moda. Il commercio internazionale è stato vietato nel 1989, ma quello cinese è ancora consentito, almeno per lo stock precedente all’entrata in vigore del divieto.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In un referendum i cittadini hanno scelto di creare 500 nuove “strade-giardino”, rendendo la capitale francese sempre più verde e a misura d’uomo.
Siamo stati a Montespluga per lo Skialp Fest di Homeland per capire perché lo scialpinismo sia un modo bellissimo e meno impattante di vivere la montagna.
La sua è una delle organizzazioni anti-bracconaggio tra le più particolari che esistano, così abbiamo chiesto al fondatore Andrea Crosta cosa pensa di chi prova piacere nell’uccidere animali. E un’opinione sulla vicenda dei trofei di caccia negli Stati Uniti.
Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse ha rappresentato anche un modo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste.
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.