
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
Sei tonnellate d’avorio confiscate in Cina sono state distrutte pubblicamente il 6 gennaio a Guangzhou, nel sudest del paese. All’evento di sensibilizzazione contro il bracconaggio (il video di Wild Aid, qui) hanno partecipato rappresentanti di dieci stati, tra cui Regno Unito, Kenya e Tanzania. La scelta del governo di Pechino è arrivata a circa due
Sei tonnellate d’avorio confiscate in Cina sono state distrutte pubblicamente il 6 gennaio a Guangzhou, nel sudest del paese. All’evento di sensibilizzazione contro il bracconaggio (il video di Wild Aid, qui) hanno partecipato rappresentanti di dieci stati, tra cui Regno Unito, Kenya e Tanzania.
La scelta del governo di Pechino è arrivata a circa due mesi di distanza da un’operazione analoga (sotto il video) messa in atto dagli Stati Uniti a novembre 2013 quando altre sei tonnellate di avorio sono state distrutte a Denver, in Colorado.
Patrick Bergin, amministratore delegato dell’African wildlife foundation ha detto che “il governo cinese è da lodare per l’iniziativa. È stato un passo iniziale coraggioso e fondamentale per elevare a livello mondiale il dibattito sulla questione del traffico di animali selvatici e sul bracconaggio di elefanti”.
Il numero di gli elefanti uccisi dai bracconieri ha raggiunto il record di 25mila esemplari nel 2011 per poi fermarsi a 22mila nel 2012. La Cina ospita il mercato di avorio più vasto al mondo dove viene utilizzato per realizzare oggetti decorativi ed è considerato un materiale alla moda. Il commercio internazionale è stato vietato nel 1989, ma quello cinese è ancora consentito, almeno per lo stock precedente all’entrata in vigore del divieto.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
La sua è una delle organizzazioni anti-bracconaggio tra le più particolari che esistano, così abbiamo chiesto al fondatore Andrea Crosta cosa pensa di chi prova piacere nell’uccidere animali. E un’opinione sulla vicenda dei trofei di caccia negli Stati Uniti.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.