Cooperazione internazionale

Donald Trump vuole impedire ai migranti irregolari di chiedere asilo

Il governo degli Stati Uniti sta per adottare una norma che impedirà ai migranti “non entrati tramite punti di accesso regolari” di chiedere asilo.

Il governo degli Stati Uniti ha annunciato la volontà di impedire ai migranti arrivati non legalmente sul proprio territorio di depositare una domanda d’asilo. Concretamente, con la nuova disciplina, chi non sarà passato da un varco ufficiale alla frontiera americana – in particolare quella con il Messico – non potrà avanzare alcuna richiesta.

Donald Trump pronto a firmare il nuovo decreto anti-migranti

“Il nostro si sistema di domande d’asilo sta crollando sotto il peso di un numero troppo grande di richieste ingiustificate. Ciò ci richiedere uno sforzo smisurato e ci impedisce di accordare invece in modo rapido i documento a chi ne ha diritto”, ha affermato l’8 novembre il dipartimento americano alla Sicurezza interna. Dal quale arriva la proposta di cambiamento della disciplina, sostenuta dal presidente Donald Trump che, non a caso, firmerà molto probabilmente la legge entro breve. 
Si tratterà di un cambiamento epocale e particolarmente importante. L’asilo, infatti, è un dispositivo con il quale uno Stato concede l’ingresso sul proprio territorio (o al di fuori dello stesso nelle sedi delle proprie rappresentanze diplomatiche estere: in questo caso si parla di “asilo diplomatico”) a profughi o perseguitati.

Migranti alla frontiera tra Stati Uniti e Messico © David McNew/Getty Images
Migranti alla frontiera tra Stati Uniti e Messico © David McNew/Getty Images

La decisione di accelerare sul punto, da parte dell’amministrazione di Washington, potrebbe essere stata dettata dalla volontà di bloccare la carovana composta da migliaia di migranti che è partita dall’Honduras e sta attraversando illegalmente il Messico con l’obiettivo di raggiungere proprio gli Stati Uniti.

Le associazioni americane promettono battaglia contro la norma sull’asilo

Il governo americano afferma che le domande d’asilo sono cresciute del 2000% negli ultimi cinque anni e che soltanto una su dieci viene accettata. Ma al di là delle cifre, è probabile che la nuova “stretta” sulle migrazioni possa avviare una battaglia giudiziaria, come è stato nel caso della decisione assunta nel 2017 di bloccare l’accesso sul territorio statunitense ai cittadini di alcune nazioni (il celebre “Muslim ban”).

In quel caso il decreto firmato da Donald Trump fu convalidato dalla Corte suprema solo dopo numerose azioni legali. È probabile che anche la sorte della nuova legge possa essere decisa in un’aula di tribunale. D’altra parte, l’organizzazione che difende le libertà civili negli Stati Uniti, la Aclu, è già sul piede di guerra: “La legge americana autorizza specificatamente ciascun individuo a chiedere asilo, quale che sia il passaggio utilizzato per arrivare sul territorio. Aggirare questo principio è illegale”, ha affermato in un comunicato Omar Jadwat, dirigente dell’associazione. “Il governo non può abbandonare a sé stesso chi fugge da una situazione di pericolo”, ha aggiunto la New York Immigration Coalition, gruppo che difende i diritti dei migranti.

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