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Il candidato laburista di origini pakistane ha battuto nettamente il suo rivale conservatore, il miliardario Zac Goldsmith.
Aggiornamento del 7 maggio: Sadiq Khan è stato eletto sindaco della città di Londra. Ha ottenuto un totale di 1.310.143 voti, comprese le prime e le seconde preferenze (ai cittadini londinesi è stato chiesto di esprimerne due), pari al 56,8 per cento. Jeremy Corbyn, leader del partito laburista britannico ha commentato entusiasta: “Non vedo l’ora di lavorare con te”. Il principale avversario di Khan, il miliardario conservatore Zac Goldsmith, non ha superato il milione di voti.
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Aggiornamento del 6 maggio, ore 14:40. Secondo quanto riportato dai media inglesi, alle elezioni per la nomina del nuovo sindaco di Londra il candidato laburista Sadiq Khan ha ottenuto circa il 44 per cento delle preferenze, contro il 35 per cento del conservatore Zac Goldsmith. Lo spoglio non è ancora terminato ma il vantaggio appare tale da non lasciare spazio a sorprese: il 45enne progressista succederà a Boris Johnson alla guida della capitale del Regno Unito.
Da una parte il figlio di un autista di autobus cresciuto in periferia, di origini pakistane, sostenuto dalle classi più popolari e dai giovani. Dall’altro, il discendente di un multi-miliardario britannico, sostenuto dall’establishment cittadino, dal sindaco uscente Boris Johnson e dal primo ministro David Cameron. I candidati per la poltrona di sindaco di Londra non avrebbero potuto essere più diversi. Oggi, 5 maggio, si conoscerà il nome della persona che dovrà governare una delle principali capitali europee nei prossimi anni: il laburista Sadiq Khan, o il conservatore Zac Goldsmith.
Khan è un avvocato che ha dedicato la propria carriera alla difesa dei diritti umani. Ha guidato azioni legali contro la polizia, per difendere i lavoratori, così come per contrastare le discriminazioni. È cresciuto con altri sette fratelli in una casa popolare nella periferia meridionale di Londra. La mamma ha fatto la sarta per tutta la vita; il papà guidava i bus. Intrapresa la carriera di giurista, è diventato il primo musulmano ministro (all’epoca del premier Gordon Brown).
Goldsmith è invece il figlio del miliardario James. La sua vita appare incanalata nel solco di un destino già scritto: è nato e cresciuto in uno dei quartieri più chic della città. Ha frequentato il prestigioso Eton College e a ruota Cambridge, prima di diventare giornalista e politico. “Ma le mie origini non contano nulla. Sono stato scelto come candidato per i risultati che ho raggiunto e per il programma che ho proposto per Londra”, ha spiegato in un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Monde.
Ma come immaginano la capitale inglese del futuro i due candidati? Khan ha spiegato che “Londra non è più la città che ha offerto enormi opportunità ai miei fratelli, alle mie sorelle e a me”. Le periferie sono oggi troppo distaccate, in tutti i sensi, dal cuore della metropoli.
Per questo uno dei principali punti del programma del candidato laburista prevede la costruzione di una nuova rete di trasporti pubblici. Moderna e, soprattutto, i cui prezzi siano alla portata anche dei cittadini meno abbienti. La seconda priorità è quella delle abitazioni: “Abbiamo bisogno di costruire case che costino cifre ragionevoli, e smetterla di puntare su nuovi appartamenti di lusso per i ricchi stranieri”.
Si tratta di un problema enorme, quello delle case, se si considera che dal 2008 ad oggi la popolazione di Londra è aumentata di 900 mila unità (oggi si è arrivati a quota 8,6 milioni di abitanti). Per questo, anche il programma di Goldsmith si concentra su nuove costruzioni: il candidato conservatore ha fatto sapere di voler costruire cinquantamila nuove case entro il 2020. Ma non ha precisato che tipo di abitazioni saranno.
Nel programma del ricco ereditiere figurano poi l’incremento della sicurezza e della pulizia nelle strade della città. Si propone quindi di aumentare gli spazi verdi e, soprattutto, si promette di non aumentare la famosa “council tax”, ovvero l’imposta che grava sugli immobili e che viene pagata – in ragione del valore degli stessi – direttamente al comune.
Ma a dividere i due candidati non sono solo le idee politiche. Anche caratterialmente appaiono agli antipodi. Khan è poco conformista, incline alle battute, usa un linguaggio spesso semplice nei comizi. Goldsmith sembra invece più “costruito”, composto, perfettamente in linea con il British-style. Nonché con l’euroscetticismo che pervade parte della società del Regno Unito, sullo sfondo di una possibile uscita dall’Unione europea (il cosiddetto “Brexit”).
I sondaggi alla vigilia della consultazione davano il laburista in vantaggio. Khan potrebbe così diventare il primo sindaco musulmano di una grande capitale occidentale. In lizza ci sono anche la liberal-democratica Caroline Pidgeon, la verde Sian Berry e Sophie Walker, del partito per l’uguaglianza tra uomini e donne. Il verdetto arriverà tra poche ore.
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