
Cresciuto in lunghezza (ma in 2 ci si può anche dormire), semplice, efficiente e leggero. Con Bigster Dacia rilancia l’ibrido accessibile. La nostra prova.
Mai quanto oggi, il mondo dei trasporti è attraversato da forti contraddizioni. Da una parte è accusato d’essere uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico, dall’altra è una delle realtà più sensibili alla questione ambientale, alla continua ricerca di soluzioni ecocompatibili. Nel primo caso le accuse sono tutt’altro che infondate, dato che la stessa Eea (European
Mai quanto oggi, il mondo dei trasporti è attraversato da forti contraddizioni. Da una parte è accusato d’essere uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico, dall’altra è una delle realtà più sensibili alla questione ambientale, alla continua ricerca di soluzioni ecocompatibili. Nel primo caso le accuse sono tutt’altro che infondate, dato che la stessa Eea (European Environment Agency), l’Agenzia europea dell’ambiente, attribuisce al settore della movimentazione su gomma quasi un quarto del totale delle emissioni di gas serra in Europa. Nel secondo caso, colossi come la svedese Scania si impegnano non solo nella progettazione di veicoli ibridi o alimentati mediante carburanti alternativi, ma anche nella trasformazione sostenibile degli impianti produttivi. Attingendo, in special modo, all’energia solare.
Pannelli solari con un’estensione pari a otto campi da calcio. Vale a dire 55mila metri quadrati di superfici fotovoltaiche. Ecco l’investimento che Scania realizzerà presso l’unità produttiva di Zwolle, in Olanda, con l’obiettivo di diventare totalmente indipendente dai combustibili fossili entro il 2020. Un traguardo ambizioso, quello della transizione verso un utilizzo esclusivo delle energie rinnovabili, che il costruttore svedese, specializzato in mezzi industriali, ha posto come cardine della propria pianificazione. “Scania è costantemente impegnata nel ridurre l’impatto ambientale e nel mettere in atto iniziative simili a quella di Zwolle in tutte le proprie strutture, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza energetica. Abbiamo fissato degli obiettivi, consideriamo l’energia solare un’eccezionale risorsa e stiamo percorrendo la strada che ci porterà a diventare indipendenti dai combustibili fossili” ha evidenziato Ruthger de Vries, vice presidente esecutivo per la produzione e la logistica della casa svedese.
L’installazione solare adibita allo stabilimento Scania rappresenta la più grande superficie fotovoltaica mai messa in funzione nei Paesi Bassi: 22mila pannelli per una capacità energetica totale di 6 Megawatt. Un’iniziativa che non costituisce la classica “cattedrale nel deserto”. L’unità produttiva di Zwolle attinge già all’energia eolica, prodotta da alcune turbine realizzate all’interno dell’area dello stabilimento Scania, e nel mondo sono molteplici gli esempi di costruttori d’auto o mezzi pesanti convertitesi alle fonti rinnovabili. Specie all’energia solare. In primis l’italiana Lamborghini, che nel 2010 ha inaugurato presso la sede di Sant’Agata Bolognese un impianto fotovoltaico da 17mila metri quadrati che consente di ridurre del 30 per cento le emissioni di CO2, con un taglio di 1.067 tonnellate l’anno d’anidride carbonica, o la Renault, che dal 2011 a oggi ha installato 450mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici nelle fabbriche francesi di Douai, Maubeuge, Flins, Batilly e Sandouville.
Non sono da meno la Nissan, che ha equipaggiato con pannelli solari da 4.750 kW la più grande fabbrica europea delle proprie vetture, sita a Sunderland, in Inghilterra, oppure la Seat, che ha installato 53mila unità fotovoltaiche a Martorell, in Spagna, senza dimenticare la casa automotive che più di chiunque altro ha creduto nell’energia elettrica a livello tanto propulsivo quanto produttivo, vale a dire la Tesla. Il costruttore americano alimenterà grazie al solare – con una produzione di ben settanta Megawatt – gran parte della Gigafactory in Nevada.
Raggiungendo gli obiettivi prefissati per il 2020, Zwolle diventerebbe il primo stabilimento produttivo Scania nel mondo a impatto zero dal punto di vista energetico. Un traguardo importante nella direzione della sostenibilità.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Cresciuto in lunghezza (ma in 2 ci si può anche dormire), semplice, efficiente e leggero. Con Bigster Dacia rilancia l’ibrido accessibile. La nostra prova.
L’auto connessa (in Italia ne circolano 18 milioni, il 45% del parco circolante) ha molti vantaggi in termini di sicurezza e innovazione. Ma a chi cediamo i dati personali e chi tutela la nostra privacy?
Il piacere di guida di un’auto sportiva non può dimenticare l’efficienza. Bmw con la serie 2 Coupé mild hybrid mostra che una “convivenza” è possibile.
“Il meglio dei due mondi”, ossia i vantaggi dell’ibrido plug-in uniti a quelli dell’elettrico, questo è quanto promette Jaecoo 7 Super Hybrid. Con quali esiti? La risposta nella nostra prova.
Da elettrica minimalista a sportiva audace: Ariya Nismo è la versione più performante della crossover Nissan. Come è cambiata (e come va) nella nostra prova.
Tesla fa i conti con un crollo del 45% delle vendite in Europa, mentre il mercato dell’elettrico sale del 37%. Le possibili responsabilità di Elon Musk.
Hyundai lancia Inster, un’elettrica compatta con 4 posti e un abitacolo fra i più flessibili e geniali del mercato. Cosa offre e come va nella nostra prova.
Viaggio a bordo di BYD Atto 2, suv elettrico, urbano, accessibile. L’autonomia (reale), le caratteristiche e le prestazioni raccontate nella nostra prova.
Volvo, “la EX90 è l’auto più sicura che abbiamo mai costruito”. E il Time inserisce il sistema che riconosce distrazioni e pericoli fra le “Migliori invenzioni del 2024”.