10 cose che nessuno sa su Chernobyl

10 cose che nessuno sa su Chernobyl

L’impianto di Chernobyl era composto da quattro reattori da 1000 MW ognuno, che producevano un decimo di tutta l’energia elettrica ucraina. Il primo reattore fu commissionato nel 1977, il secondo nel 1978, il terzo nel 1981, il quarto (quello che subì l’incidente) nel 1983. Si trattava di reattori del tipo Rbmk-1000 (РБМК – Реактор Большой

Cosa è successo a Chernobyl, la cronologia del disastro minuto per minuto

Cosa è successo a Chernobyl, la cronologia del disastro minuto per minuto

Tutto quello che c’è da sapere sul disastro di Chernobyl 1970 Comincia la costruzione di Pripyat, una delle nove atomgrad, “città atomiche” progettate in Unione Sovietica per accogliere, come abitanti, gli impiegati delle centrali nucleari e le loro famiglie. 1972 Si decide il tipo di reattori nucleari da impiantare a Chernobyl. Viktor Bryukhanov, direttore dell’impianto, propone i

La risposta di LifeGate al dopo referendum: energia rinnovabile in tutte le case per dire ‘No’ al petrolio

La risposta di LifeGate al dopo referendum: energia rinnovabile in tutte le case per dire ‘No’ al petrolio

Al di là di ogni appartenenza politica, l’analisi dell’affluenza al voto fornisce una risposta importante: 13,3 milioni di italiani hanno detto ‘No’ a fonti fossili e trivelle e considerano lo sviluppo delle rinnovabili e l’abbandono delle fossili un percorso fondamentale per il Paese e le future generazioni.   LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità

Dal petrolio alle rinnovabili, Arabia Saudita ed Emirati puntano sul sole

Dal petrolio alle rinnovabili, Arabia Saudita ed Emirati puntano sul sole

Circa 116 miliardi di euro. A tanto ammonta l’investimento che i paesi del golfo Persico, primi tra tutti Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, hanno deciso di stanziare su progetti a energia solare. Lo rendono noto gli ultimi dati aggiornati dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) secondo cui Riad, primo esportatore di petrolio al mondo, punta

Quanto petrolio c’è ancora in Basilicata e (purtroppo) in Italia

Quanto petrolio c’è ancora in Basilicata e (purtroppo) in Italia

Nel sottosuolo italiano anche noi abbiamo, proprio così, riserve di petrolio onshore, cioè su terraferma. Le più grandi dopo il mare del Nord (Norvegia e Regno Unito) e, incredibile a dirsi, siamo il quarto produttore dopo la Danimarca. Secondo alcune stime della British Petroleum, solo la Basilicata dispone di riserve pari a 1,4 miliardi di

Petrolio. Perché la Basilicata non è il Texas

Petrolio. Perché la Basilicata non è il Texas

I giacimenti petroliferi nel mar Adriatico per i quali si chiede di non rinnovare le concessioni tramite il referendum di domenica 17 aprile riguarda l’un per cento del petrolio italiano. L’80 per cento, invece, viene estratto da decenni in Basilicata dove esistono 70 impianti di trivellazione concentrati in Val d’Agri. Pozzi che fanno dell’Italia il 49esimo produttore di petrolio al