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Una svolta energetica per passare dai combustibili fossili alle rinnovabili. La produzione elettrica sfrutterà fonti come sole, vento e biomassa.
Il Governo cubano ha dichiarato di voler incrementare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili dal 4 per cento attuale al 24 entro il 2030. Lo farà investendo principalmente nel solare, nell’eolico e nelle biomasse.
La notizia arriva dal primo workshop internazionale tenutosi all’Avana alla fine di agosto, e organizzato con la collaborazione di Irena (International renewable energy agency), dell’International climate initiative (Iki) e del ministero dell’Ambiente tedesco (Bmub).
“La volontà politica del nostro governo è quello di continuare la lotta ai cambiamenti climatici: una lotta che è un obbligo morale e un’opportunità fondamentale per lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato il ministro per l’Energia cubano, Alfredo López Valdés. “Tutto questo si riflette nella politica nazionale approvata a giugno 2014 per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica”.
Ad oggi, su un totale di produzione energetica di 6 gigawatt, solo il 4 per cento viene prodotto da fonti rinnovabili. Ciò nonostante il potenziale per quanto riguarda l’energia fotovoltaica ed eolica sia significativo: 14 GW per la prima, 2 GW per la seconda (dati Irena).
“Accelerare la produzione nazionale di energia rinnovabile non solo migliorerà la sicurezza energetica e rafforzarerà lo sviluppo economico, ma permetterà di ridurre le emissioni che contribuiscono negativamente nella salute pubblica e nei cambiamenti climatici”.
Il Governo cubano avrà così bisogno di circa 3,5 miliardi di dollari di investimetni per raggiungere l‘obiettivo del 24 per cento di produzione da fonti rinnovabili. Per ciascun settore – eolico, solare e biomassa – le previsioni parlano di nuova potenza installata di 700 MW, per un totale di 2,1 GW.
È di questi giorni la firma di un protocollo d’intesa tra le due nazioni per la cooperazione industriale e commerciale, al quale parteciperà anche la Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili (Fiper), che sottolinea l’interessa ne “la promozione di progetti di cooperazione industriale sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare per la realizzazione di impianti di biomassa e biogas delocalizzati in ambito rurale”.
Anche il Governo italiano punta sugli investimenti, come specificato in una nota: “Il governo intende favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane soprattutto legate al settore agricolo, manifatturiero, del turismo e dell’energia rinnovabile per agevolare una operazione industriale tra i due Paesi”.
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