Best practice

Enzo Scalia: Tetra Pak per uno sviluppo sostenibile

Enzo Scalia ci parla del riciclo della carta Tetra Pak. Dal Tetra Pak si ottiene una proveniente dal riuso di un solo materiale, cioè cartoni per bevande

Enzo Scalia, negli ultimi anni avete intensificato gli sforzi per produrre a basso impatto ambientale e a riciclare i materiali? Quali sono le motivazioni?

Tetra Pak è nata con la visione di razionalizzare e ottimizzare l’imballaggio esistente. Il fondatore R.Rausing diceva: “Un imballaggio deve far risparmiare più di quanto costa”. Questa massima è stata adottata soprattutto in campo ambientale: l’uso di carta proveniente da foreste scandinave certificate da ormai 50 anni, l’ottimizzazione dei trasporti, l’impegno nel trovare continue nuove vie per il fine vita di questo prodotto.

I cartoni per bevande si possono mettere nella raccolta differenziata?

Sì, però si consiglia di informarsi presso l’azienda che gestisce i rifiuti del vostro comune per sapere con esattezza se gettarli nella carta o in un altro tipo di raccolta.

Con i contenitori riciclati vengono prodotte CartaFrutta e CartaLatte. Ci può spiegare la differenza tra le due carte?

Per CartaLatte vengono usati contenitori Tetra Rex, di carta bianca, usati per gli alimenti freschi. Per CartaFrutta vengono immessi nel ciclo di cartiera tutti gli altri contenitori a lunga conservazione che sono caratterizzati da un cartoncino avana, dal colore più scuro.

Come si distingue da quelle prodotte con materiale da riciclo?

E’ l’unica carta riciclata proveniente dal riuso di un solo materiale, cioè cartoni per bevande. Di qui il valore aggiunto che ha rispetto alle altre carte riciclate derivate da macero indistinto, che spesso devono essere sbiancate per avere un colore accettabile.

Secondo un gruppo di esperti svedesi riciclare i rifiuti sarebbe solo una perdita di tempo e denaro. Qual è la vostra posizione a riguardo?

La raccolta differenziata e il riciclo ad oggi costituiscono l’unica vera alternativa allo smaltimento, e proprio per questo producono benefici economici ambientali. Oltre al riciclo per i cartoni per bevande è attivo anche, per piu’ di 30.000 tonnellate annue, il recupero energetico. Da qualche tempo, inoltre, utilizziamo la cellulosa dei cartoni per il compostaggio, questo nel 2002 ha permesso di recuperare 2.500 tonnellate di imballaggi Tetra Pak.

Avete sviluppato il Maralhene, un composto di polietilene e alluminio, estratti dai cartoni per bevande riciclati. Che caratteristiche ha?

Il polietilene e l’alluminio fino a 6 anni fa rappresentavano il residuo del processo di riciclo degli imballaggi in poliaccoppiato. Ora questi scarti sono stati valorizzati e il Maralhene da essi derivato viene venduto regolarmente sul mercato. Questo materiale ha le caratteristiche chimico-fisiche del polietilene essendo composto da esso per più del 95%. Quindi, con i dovuti accorgimenti, viene usato in tutti i settori in cui il polimero vergine può essere sostituito da materiale riciclato.

Nel vostro Report Ambientale parlate di “un modo di pensare basato su buon senso comune”. Quanto può incidere sulle scelte di un’azienda?

Incide in modo forte: grazie a ciò riusciamo ad essere l’azienda leader nel mercato della produzione di imballaggi per alimenti, essendo presenti da 50 anni e ormai in 165 nazioni. Bisogna crescere in un’ottica di sviluppo compatibile con il territorio, la natura e Tetra Pak lo sta facendo. Non per altro siamo stati tra i primi stabilimenti certificati ISO 14001 oltre a 9002 e l’anno prossimo verremo certificati anche dal “Sistema Igiene”.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati