La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
Secondo i risultati di un’iniziativa svolta in alcune mense statunitensi, le etichette climatiche sui menù aumentano la domanda degli studenti per ricette a basso impatto.
Raccontare l’impatto ambientale degli alimenti attraverso etichette climatiche poste sui menù delle mense universitarie porta gli studenti a fare scelte alimentari più sostenibili. È quanto emerso dai risultati dell’iniziativa realizzata in partnership tra Chartwells Higher Education, fornitore di servizi di ristorazione per oltre 300 college e università negli Stati Uniti, e la società HowGood, esperta di sostenibilità alimentare con un database di oltre 33mila ingredienti.
Nel maggio 2022, Chartwells, con la collaborazione di HowGood, ha misurato la sostenibilità dei suoi menù sulla base di otto parametri ambientali e sociali: emissioni di gas a effetto serra, lavorazione, utilizzo dell’acqua, salute del suolo, uso del suolo, condizioni di lavoro, biodiversità e benessere degli animali. Questa è stata quindi tradotta con etichette climatiche poste sui menù delle mense universitarie: a distanza di più di un anno, il risultato è che la domanda degli studenti per ricette a basso impatto è aumentata; inoltre, il fornitore di servizi di ristorazione ha migliorato i pasti rendendoli più sostenibili e segnando un aumento di punteggi positivi da parte di HowGood.
“Quando Chartwells ci ha proposto l’idea di aggiungere etichette climatiche ai menù delle mense, siamo stati immediatamente convinti”, ha affermato Julie Bannister, vicerettore aggiunto dei servizi ausiliari presso l‘Università di Pittsburgh. “L’obiettivo della nostra università è raggiungere la neutralità delle emissioni di anidride carbonica entro il 2037 e questo partner nel servizio di ristorazione ci aiuta a raggiungere questo obiettivo, oltre a consentire ai nostri studenti di prendere le decisioni migliori per il pianeta”.
Restando in tema, uno studio recente pubblicato sulla rivista Appetite suggerisce che un’etichettatura sugli alimenti, simile a quella che viene apposta sui pacchetti di sigarette, potrebbe spingere i consumatori a fare scelte diverse non solo riguardo alla loro salute, ma anche a quella del pianeta. La ricerca, condotta da accademici dell’Università di Durham, ha osservato che le etichette di avvertenza che includono un’immagine grafica – simili a quelle che avvertono di impotenza, malattie cardiache o cancro ai polmoni sui pacchetti di sigarette – potrebbero ridurre la scelta di pasti contenenti carne del 7-10 per cento.
I ricercatori hanno diviso 1.001 adulti consumatori di carne in quattro gruppi e hanno mostrato a ciascun gruppo immagini di carne, pesce, pasti vegetariani e vegani con un’etichetta di avvertenza sanitaria, un’etichetta di avvertenza climatica, un’etichetta di avvertenza pandemica o nessuna etichetta. Gli allarmi pandemici si sono rivelati i più efficaci nel dissuadere i partecipanti dal mangiare le opzioni a base di carne, riducendone la scelta del 10 per cento, seguiti dagli avvertimenti sulla salute all’8,8 per cento, quindi dagli avvertimenti sul clima al 7,4 per cento: i ricercatori hanno affermato che le differenze non erano statisticamente significative e che i partecipanti avevano giudicato gli avvertimenti sul clima come i più credibili.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
L’associazione dei consumatori, analizzando otto campioni di riso basmati, ha rilevato la presenza di pesticidi in circa la metà dei campioni, e aflatossine in cinque di essi.
Un documento dell’associazione Ciwf fa i conti di quanto costerebbe in termini ambientali, economici ed etici il primo allevamento di polpi e, in generale, l’acquacoltura carnivora.
Sei anni dopo il precedente dossier, Eat-Lancet estende il concetto di dieta per la salute planetaria anche ai temi di giustizia sociale e accessibilità del cibo.
Con l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva suolo, gli Stati membri hanno tre anni di tempo per istituire sistemi di monitoraggio e promuovere soluzioni per una gestione sostenibile.
Con l’immunologo Attilio Speciani abbiamo approfondito uno studio australiano secondo cui il consumo di noci è associato a una maggiore longevità, memoria e mobilità articolare.
Lo Stato ha approvato una legge bipartisan per togliere dai pasti scolastici i cibi ultra-processati più dannosi per la salute a partire dal 2029 ed entro il 2035.
Secondo un report pubblicato in vista della Cop30, le 45 maggiori aziende di carne e latticini al mondo inquinano di più del secondo Paese produttore di petrolio.
Il mondo del vino si trova oggi a un bivio: continuare su una strada tradizionale o innovare, abbracciando i principi della sostenibilità e della responsabilità sociale. La scelta di Mack & Schühle Italia.


