Sì è concluso superando le aspettative il primo e-Prix di Roma, settima tappa del campionato di Fomula E. Una gara che si è trasformata in festa anche per le migliaia di persone che hanno partecipato all’evento, sia per la curiosità di vedere sfrecciare a oltre 200 km/h i bolidi elettrici, sia per vivere da vicino
Sì è concluso superando le aspettative il primo e-Prix di Roma, settima tappa del campionato di Fomula E. Una gara che si è trasformata in festa anche per le migliaia di persone che hanno partecipato all’evento, sia per la curiosità di vedere sfrecciare a oltre 200 km/h i bolidi elettrici, sia per vivere da vicino il primo gran premio della storia recente della capitale. Non solo pit-lane, piloti, qualificazioni e podio. L’e-Prix di Roma è stato un momento per presentare al pubblico le tecnologie oggi a disposizione e quelle del futuro, per quanto riguarda la mobilità elettrica. Così come accade per la sorella maggiore – la Formula 1 – questo tipo di competizioni sono un laboratorio per le soluzioni che avremo a disposizione in un futuro nemmeno troppo lontano. Perché le auto vanno caricate, serve elettricità per alimentare tutto il circus, non solo le batterie, ed è fondamentale monitorare la rete per gestire i picchi di domanda.
A Roma, la maggior parte dell’elettricità è stata fornita da Acea, multiutility che gestisce anche la distribuzione di energia nella capitale. Enel invece, come partner tecnico dell’intero campionato, ha fornito la tecnologia, i prodotti e i servizi per la ricarica delle monoposto elettriche e l’alimentazione di tutto il circuito e della cittadella che viene allestita durante i gran premi.
“La Formula E conosce esattamente di quanta energia ha bisogno. A quel punto abbiamo chiesto ad Acea quanta elettricità poteva fornirci senza creare problemi alla rete”, ha spiegato Christopher Regan, project manager per l’infrastruttura elettrica. “L’elettricità per le auto proviene invece da generatori alimentati a glicerina, un tipo di biocarburante”. Si tratta in sostanza di un processo di combustione di glicerina in generatori simili ai diesel convenzionali che permette la generazione dell’elettricità necessaria per la ricarica delle auto.
https://www.youtube.com/watch?v=qwih2v6Pjqk”
Di quanta energia hanno bisogno le auto
Oggi un’auto di Formula E può raggiungere una potenza massima di 200 kW, grazie ai 200 kg di celle al litio che alimentano il motore delle monoposto. Con i supercharger forniti da Enel, quelli che presto potremo vedere anche nelle nostre città, una carica completa non dura più di 45 minuti.
Cosa ci aspetta per il futuro?
Oggi le auto non riescono a completare tutti i giri con una sola carica. Per questo c’è il cambio auto a metà della gara. Ma già dal prossimo anno le nuove macchine saranno in grado di completare il circuito senza effettuare soste per cambiare il veicolo. Questo grazie alle nuove batterie, presentate proprio durante l’ePrix di Roma, ai nuovi supercharger con potenza di 80 kW e ai sistemi di accumulo capaci di rilasciare l’energia quando la domanda cresce e di stoccarla quando non serve. L’obiettivo è quello di alimentare le auto e l’intero circus esclusivamente a rinnovabili, abbattendo di molto le emissioni di tutto l’evento.
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