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La Francia chiede un report ambientale a compagnie assicurative, istituti di previdenza e altri investitori. E l’Europa potrebbe prendere esempio.
Lo scorso anno la Francia ha introdotto una pionieristica legge sulla transizione energetica, che guiderà lo Stato transalpino nello sviluppo di progetti per la sostenibilità e l’uso efficiente dell’energia. Quello che però molti non sanno è che questa legge coinvolge da vicino anche il mondo della finanza. L’articolo 173, infatti, richiede a chiunque gestisca degli investimenti di fare un report formale sul loro profilo ambientale. Il che significa – riporta un articolo su Greenbiz –fornire informazioni sull’impronta ecologica dei fondi e sulla redditività green.
La roadmap per la transizione energetica, fortemente voluta dal ministero guidato da Ségolène Royal, fa della Francia un’eccellenza a livello ambientale. Il pacchetto comprende una lunga serie di iniziative. Quella che ha suscitato più clamore è l’obbligo per i condomini di ospitare sul proprio tetto giardini e pannelli fotovoltaici. Ma il governo si è impegnato anche a stanziare 93 milioni di euro per le piattaforme eoliche offshore e l’energia delle onde e a fare da consulente a 200 amministrazioni locali che vogliano trasformarsi in eco città. Sul lato della mobilità il governo transalpino punta tutto sui veicoli elettrici, con i bonus per l’acquisto e la creazione di una capillare rete di ricarica.
L’articolo 173 è stato fortemente voluto dal parlamentare dei Verdi Dens Baupin. Secondo lui, la trasparenza sulle emissioni di gas serra e sulla performance ambientale degli investimenti è il modo giusto per mettere gli investitori di fronte ai rischi legati al cambiamento climatico. In linea teorica la misura si applica a oltre 840 soggetti, compresi fondi comuni d’investimento, compagnie assicurative, asset manager e istituti di previdenza. L’obbligo non è vincolante, ma gli investitori dovranno pubblicare le loro relazioni entro la fine del 2017 oppure spiegare il motivo per cui hanno scelto di non farlo.
Questa novità inizia già ad avere ripercussioni in giro per il mondo. Secondo Gordon Morrison di FTSE Russell, un grande fondo pensione francese ha già bussato alla porta di alcuni asset manager di Boston – che ne sapevano poco o nulla – per chiedere loro cos’hanno intenzione di fare per allinearsi all’articolo 173. E questa, secondo alcuni analisi, sarebbe soltanto la punta dell’iceberg.
Secondo Kevin Bourne, collega di Morrison, “questa pionieristica legislazione francese avrà diffuse ramificazioni nel settore, perché si tratta di una legge molto semplice che comporta moltissime conseguenze operative”. Tant’è che anche i vertici dell’Unione europea, continua, starebbero riflettendo sulla possibilità di adottare una norma simile su scala comunitaria.
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