La Francia chiede volontari alle aziende per far fronte agli incendi

Nel 2022 in Francia gli incendi hanno già distrutto oltre 57mila ettari di vegetazione. Ora la situazione più critica è nel sud-ovest.

  • Nell’area di Landes e Gironda sono andati in fiamme 6.500 ettari di bosco e interi villaggi sono stati evacuati.
  • Altri roghi stanno interessando le aree di Maine-et-Loire, Drôme, Isère, Ardèche e Aveyron.
  • Il governo ha chiesto alle aziende di offrire congedi ai dipendenti impegnati nel volontariato presso i vigili del fuoco.

L’area di Landes e Gironda, in Francia, è sconvolta dalle fiamme. Gli incendi hanno già divorato 6.500 ettari di vegetazione e 10mila persone sono state evacuate. La situazione è talmente critica che il governo ha chiesto alle aziende del territorio di fornire congedi ai dipendenti impegnati in progetti di volontariato con la protezione civile così che possano dare una mano a gestire l’emergenza.

La Francia sta vivendo una delle peggiori siccità della sua storia. Gli incendi avevano già creato problemi nelle scorse settimane ma l’ulteriore impennata delle temperature degli ultimi giorni ha reso la situazione ancora più difficile, mentre altri roghi stanno interessando anche il resto del paese.

Siccità e incendi in Francia

La Francia, come altri paesi europei, sta vivendo una delle peggiori siccità di sempre. Nei giorni scorsi il governo aveva attivato una cellula interministeriale di crisi dal momento che quasi tutti i dipartimenti del paese (93 su 96) hanno dovuto imporre restrizioni nell’uso di acqua. Un centinaio di comuni nel paese si trovano senza acqua potabile e luglio è stato il secondo mese più secco mai registrato, con un deficit dell’84 per cento nelle precipitazioni rispetto alla media. 

In un contesto simile in Francia stanno proliferando gli incendi. Dall’inizio del 2022 sono già andati in fiamme oltre 57mila ettari di vegetazione, sei volte la media 2006-2021. Tra le aree più colpite c’è il territorio sud-occidentale tra Gironda e Landes, dove il mese scorso erano andati distrutti 14mila ettari in uno dei più vasti incendi della storia dell’area. Poi la situazione sembrava essere stata domata, ma un’ulteriore innalzamento delle temperature nei giorni scorsi e il possibile intervento antropico doloso hanno ridato vita alle fiamme. 

In poche ore sono andati in fumo oltre 6mila ettari di area boschiva e più di 10mila persone sono state evacuate dai villaggi di Belin-Béliet, Saint-Magne, Moustey e Hostens. I vigili del fuoco sono andati bussando porta a porta per chiedere alla cittadinanza di lasciare le loro case, mentre alcuni sono stati costretti a rifugiarsi sui tetti. Molte strade sono state chiuse, compresa l’autostrada A63. E a rischio ci sono anche i vigneti della zona.

Il governo richiama i volontari

Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha detto che i vigili del fuoco sono allo stremo e vicini a un punto di esaurimento, visto che da settimane in oltre 10mila combattono le fiamme nella regione sud-occidentale. 

Gli incendi in Francia
Gli incendi in Francia © Sécurité civile

Per ovviare a questa situazione il governo ha chiesto alle aziende presso cui sono assunti volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco di rilasciare congedi per tutto il mese di agosto, così che i dipendenti possano dare una mano nella gestione dell’emergenza, in un paese dove il 79 per cento dei pompieri è volontario. Anche perché nuovi roghi stanno interessando altre parti del paese, togliendo risorse alla gestione di quello più vasto dell’area di Landes e Gironda.

Incendi sono in corso nelle aree di Maine-et-Loire, Drôme, Isère, Ardèche e Aveyron. Nella Maine-et-Loire sono andati in fumo già 1.500 ettari di bosco ma l’intervento di circa 500 pompieri ha permesso di stabilizzare la situazione. Nell’Aveyron sono invece 700 gli ettari di vegetazione andati distrutti, mentre nell’Ardèche le fiamme si sono avvicinate ad alcuni villaggi. Di fronte a una situazione di criticità generale come questa, il ministro della Transizione ecologica francese Christophe Béchu ha detto che “va imparata la lezione”, sottolineando l’importanza di un impegno collettivo contro i cambiamenti climatici.

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