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Terremoto ai vertici della federazione sportiva americana dopo la condanna di Larry Nasser, osteopata che ha abusato per decenni delle giovani ginnaste.
I vertici della federazione femminile di ginnastica degli Stati Uniti saranno obbligati a rassegnare le dimissioni. Dopo la condanna di Larry Nasser, osteopata che per decenni ha fatto parte del team medico dell’organismo sportivo e che è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali sulle ragazze che aveva in cura, tutti i dirigenti che compongono la stessa federazione hanno annunciato di voler rinunciare alle loro poltrone.
A spingerli a fare un passo indietro è stato il Comitato olimpico americano (Usoc) che subito dopo la storica sentenza – a Nasser è stata comminata una pena compresa tra 40 e 175 anni di carcere – ha ritenuto necessario un gesto forte. Con l’obiettivo principale di evitare che alla federazione venga ritirata la certificazione olimpica.
Just In: Remaining USA Gymnastic board members will resign following the United States Olympic Committee’s demand, spokesperson says https://t.co/mWgS4OCt9s
— NBCWashington (@nbcwashington) January 26, 2018
D’altra parte, il presidente del consiglio d’amministrazione di Usa Gymnastic, Paul Parilla, aveva già annunciato le dimissioni assieme ad altri due dirigenti. Sugli organismi che governano la disciplina negli Stati Uniti, infatti, si è allungata una pesante ombra: il dubbio che possano non aver vigilato a sufficienza o, peggio ancora, chiuso un occhio di fronte alle pratiche dell’osteopata.
In molti, infatti, hanno parlato di eccessiva passività e, secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, alcune vittime avrebbero già depositato delle denunce per chiedere conto delle responsabilità indirette. Il direttore generale dell’Usoc Scott Blackmun, inoltre, ha annunciato una commissione d’inchiesta indipendente alla quale sarà conferito il compito di “determinare come degli abusi di tale ampiezza possano essere passati inosservati per così tanto tempo”.
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