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Gira la cartolina, a Bologna i senzatetto diventano guide turistiche
A Bologna i senzatetto diventano guide turistiche che, attraverso gli itinerari di Gira la cartolina, ci portano alla scoperta dei luoghi invisibili della città.
Gira la cartolina è un progetto di innovazione sociale e di integrazione al lavoro ideato dalla cooperativa sociale Piazza Grande di Bologna che da anni si occupa di inclusione sociale. Una serie di passeggiate condotte da persone senza dimora e un’idea di startup nata all’interno del laboratorio di comunità Scalo, in collaborazione con La quadreria Asp e le guide professioniste di Ascom Bologna e Bologna Welcome, ente di promozione turistica della città.
Prima di tutto, però, Gira la cartolina rappresenta una possibilità di riscatto per coloro che le strade della città le hanno conosciute fin troppo bene. Le guide turistiche di questo progetto, infatti, sono un gruppo di clochard bolognesi che, dopo aver preso parte a un intenso periodo di formazione che ha incluso laboratori di teatro (per migliorare l’impostazione della voce) e l’affiancamento a guide turistiche professioniste, conducono gruppi di visitatori alla scoperta dei luoghi inediti di Bologna, lontani dagli itinerari turistici classici.
La seconda opportunità di Gira la cartolina
L’obiettivo di Gira la cartolina è quello di dare una seconda opportunità a queste persone: mettere in luce competenze e fornire gli strumenti, così da permettere loro di arrivare ad avere un reddito.
Giuseppe, Biagio e Samantha sono alcune delle guide: Giuseppe ha vissuto in strada per tre anni; Biagio ora abita in un container senza acqua, luce e gas e Samantha, pochi mesi fa, ha rischiato davvero di finire per strada e ora è ospitata dall’albergo del Pallone, gestito da una cooperativa sociale che punta sull’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Le tappe del tour sono state scelte proprio da loro e comprendono luoghi noti della città, visti però da un’angolazione diversa dal solito, ma anche dormitori e tutti quegli spazi invisibili agli occhi dei più, ma che parlano della loro vita, suscitano ricordi e, per molti, significano “casa”.
L’itinerario di Gira la cartolina
Il primo itinerario ideato da Gira la cartolina si chiama Memorie in centro e dura circa due ore. Tra i luoghi della passeggiata urbana ci sono la sede dell’Asp di via Marsala 7, che nel 1500 si chiamava Opera pia dei poveri vergognosi, una delle più antiche istituzioni caritatevoli bolognesi nata con lo scopo di aiutare bolognesi non nati poveri, ma caduti in disgrazia, per evitare loro la vergogna di mendicare; la finestrella di via Piella, la Montagnola con la scalinata del Pincio e, per finire, la Stazione centrale, dove lo stesso Giuseppe ha dormito per tre anni e dove si trovava anche il 2 agosto 1980. “Dopo la strage, la stazione avrebbe dovuto essere un luogo di memoria e di preghiera” dice, come riportato da Repubblica.it, “Invece in quella sala d’attesa c’è ancora, purtroppo, tanta sofferenza”.
Grazie alle storie di questi senzatetto, siamo costretti, dunque, a “girare la cartolina” e a guardare il lato meno colorato, luminoso e conosciuto della città, ma anche il più umano: quello fatto dalle storie della sua gente. L’itinerario sta riscuotendo un grandissimo successo: le prime tre uscite (18 e 25 luglio e 1 agosto) hanno tutte registrato il sold out. Sono previste nuove uscite nella seconda metà di agosto e in settembre.
Immagine di copertina: Bologna © Luca Nacchio/wikimedia
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